Non passa giorno che non si registrino, anche in Lunigiana, atti di bracconaggio verso la fauna protetta che vive e prolifica nei nostri territori. L’ultimo caso è il rinvenimento di un rapace diurno – uno sparviere – abbattuto con una fucilata al petto da ignoti, i quali ovviamente con la caccia autentica nulla hanno a che spartire. L’esemplare abbattuto, come tutti i rapaci nel nostro Paese, è specie protetta e ne è severamente proibita l’uccisione: è stato trovato esanime in piena campagna a non molta distanza dell’abitato di San Terenzo. "E’ un rapace diurno, Accipiter Nisus - precisa il professor Almo Farina, ornitologo e ordinario di Ecologia delle complessità all’Università d’Urbino - Vive e si riproduce anche da noi, ha un volo molto veloce, come il falco pellegrino e predilige un habitat caratterizzato da boschi e foreste fitte dove, grazie alla sua coda lunga e ampia che gli consente un’ampia capacità di manovra riesce a inseguire le sue prede, principalmente piccoli mammiferi, serpenti e grossi insetti. La presenza di questo sparviere in quella zona, assolveva a una funzione importante: averlo abbattuto è stato un atto senza senso".
R.O.