Tenta di tagliare la gola alla ex compagna, arrestato

Voleva ucciderla per vendetta. Non si rassegnava alla fine della loro storia. Bloccato dalla polizia

La polizia ha arrestato il 50enne per tentato omicidio; a sinistra il sostituto procuratore Moramarco

La polizia ha arrestato il 50enne per tentato omicidio; a sinistra il sostituto procuratore Moramarco

Massa, 21 maggio 2018 - Voleva ucciderla per vendicarsi. Un odio scaricato tutto insieme l’altra sera quando ha cercato di tagliare la gola alla sua ex compagna con un collo di bottiglia: un fendente micidiale che ha ferito la donna da un orecchio all’altro, aprendo uno squarcio sutura in ospedale con 50 punti in un drammatico intervento che le ha salvato la vita. Emergono particolari sconcertanti sull’aggressione ad una 40enne albanese avvenuta l’altra notte a Poveromo: al termine di un’indagine serrata e rapida (coordinata dal sostituto procuratore Roberta Moramarco) gli agenti della squadra mobile di Massa hanno arrestato un 50enne albanese, accusato di tentato omicidio e portato in carcere in attesa dell’interrogatorio di garanzia.

Pochi i dubbi sulla dinamica dei fatti così come sui motivi del gesto dell’uomo: vittima e carnefice si conoscevano, in passato avevano avuto anche una relazione finita però su binari sbagliati quando lui ha cominciato a sfruttarla. Era lei a mantenere il connazionale con la sua attività di prostituta sul lungomare, lui si limitava a chiedere soldi di continuo fino a quando la 40enne ha deciso di mettere fine a quella relazione malata. Lo ha messo alla porta, senza più dargli un soldo: fine della storia e del mantenimento, uno smacco per il 50enne che non ha accettato la fine della relazione nè il nuovo tenore di vita ai limiti della povertà.

Un turbinio di pensieri, gelosia e voglia di vendetta culminata nell’aggressione dell’altra notte: immediate le indagini da parte della polizia, la svolta la mattina successiva quando un carabiniere ha segnalato la presenza del 50enne in una strada del centro. La sua fuga è finita col fermo da parte degli agenti della mobile, di lì a poco la 40enne ha riconosciuto l’uomo come il suo aggressore. «Sì, è stato lui» ha detto alla polizia dal letto dell’ospedale dove è ricoverata, mentre per lui è stato portato carcere con l’accusa di tentato omicidio.

Claudio Masseglia