REDAZIONE MASSA CARRARA

Violenza sessuale sulla nipote: "Nonno mi ha toccato il seno"

Anziano a processo per violenza sessuale: secondo le parole della nipotina l’uomo l’avrebbe spinta sul letto e poi palpeggiata

di Alfredo Marchetti

"Nonno mi ha spinto sul letto e poi mi ha palpato il seno". Un racconto inquientante che con fatica emerge dalle parole della mamma della bimba, oggi 14enne, all’epoca dei fatti appena 11enne. La donna, parte civile, chiamata a testimoniare dal pm Marco Mansi nel processo che vede il nonno paterno a processo per violenza sessuale, ha tentato più volte di andare avanti con il racconto, fermandosi alcuni istanti per riprendere fiato, nel tentativo di farsi coraggio e esporre quanto accaduto, l’odissea vissuta dalla bimba. "Mi disse che il nonno proferì anche queste parole mentre erano in camera da letto: “Insieme faremo tante cose“. Ricordo che la piccola, dopo il fatto, non voleva più vedere suo nonno. Era rimasta in silenzio per tre anni, poi ha deciso di raccontare la storia una volta che alle scuole medie, durante una lezione di educazione sessuale tenuta dalla polizia postale, ha capito che quel gesto che aveva patito non era giusto, che quel fastidio che aveva provato non era normale. All’inizio non raccontò quanto era successo perché si vergognava, pensava che nessuno l’avrebbe creduta, poi si è sfogata e successivamente ha raccontato tutto anche agli psicologi che hanno parlato con lei per sincerarsi delle sue condizioni di salute. Il mio parente ha sempre avuto dei comportamenti ambigui, quando eravamo vicini e doveva passare, si appoggiava in modi che davano fastidio, una donna se ne accorge se è un comportamento innocente, oppure se nasconde un secondo fine. La piccola, una volta che mi sono separata con mio marito non ha mai voluto rivedere il padre, forse si sono incrociati un paio di volte, ma per pochi minuti".

Se l’odissea in piena regola vissuta dalla piccola si rivelerà fondata, l’uomo sarà chiamato a rispondere dei suoi atti. Durante l’udienza di ieri mattina in tribunale a Massa davanti al giudice Ermanno De Mattia, il pm ha chiamato a testimoniare anche la sorella della madre della piccola, la quale ha raccontato in prima persona una vicenda che l’ha vista direttamente coinvolta: "Ricordo che quando ero piccola mio zio mi portò in una cantina: era tutto buio. Credo d’aver toccato con la mano le sue parti basse, lo sentivo ansimare. Poi sono scappata. Nell’arco degli anni questo fatto mi ha portato ad avere dei disturbi ossessivi compulsivi, non riuscivo a stare per molto tempo senza lavarmi le mani, era diventata una ossessione. Per fortuna, ora spero di esser uscita da quest’incubo".