
Tanta emozione alla cerimonia dei 75 anni del conferimento alla Provincia di Massa-Carrara della Medaglia d’oro al valor militare. La cerimonia ha preso vita nell’atrio del Palazzo Ducale con deposizione di corona d’alloro alla lapide che riporta la motivazione dell’onorificenza, dalle mani del presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, alla presenza del gonfalone provinciale, dei sindaci, delle autorità civili e militari, con i labari delle associazioni combattentistiche e d’arma. La cerimonia, nella sala della Resistenza, è stata coordinata da Elisabetta Sordi, vice presidente della Provincia e delegata alle pari opportunità, che ha evidenziato il contributo delle donne alla lotta di liberazione.
Lorenzetti ha voluto soffermarsi sui passaggi della motivazione della medaglia per "declinare quelle motivazioni coniugandole a quello che è successo e al perché". Perché la motivazione parla, racconta quella terribile epopea "di donne e ragazzi sanguinanti sugli impervi sentieri". "Io c’ero – è intervenuto Nando Sanguinetti, presidente provinciale dell’Anpi – c’ero in piazza delle Erbe, c’ero quando si andava a Parma, portando al cambio il corredo che le donne facevano alle ragazze. Al ritorno, si andava in casa della vicina, si puliva il tavolo, si metteva tutto lì e si divideva. Esisteva una solidarietà che andava oltre e che oggi è venuta meno". Si è commosso ricordando la morte del fratello partigiano e ha parlato della ’resistenza disarmata’: "Le donne erano disarmate ma avevano un’arma così potente da distruggere anche la voglia di uccidere da parte dei nemici. Erano armate di valori di libertà. In questa medaglia ci trovo molto di più del valore militare. Ci trovo le donne che hanno sfamato la popolazione, i ragazzi senza armi, le stragi. Senza la resistenza dei disarmati, l’altra resistenza non avrebbe potuto sopravvivere".
Ha preso parola anche Paolo Chianese, presidente di Assoarma, ricordando il significato delle medaglie al valor militare. Intensa la performance di Fabio Cristiani con la lettura scenica della celebre orazione di Piero Calamandrei. Belle le parole del presidente Lorenzetti: "Lascio a ognuno di voi, ognuno nelle proprie differenze, il compito di pensare a come declinare oggi la libertà, la giustizia e quelli che sono i valori che ci consentono ogni giorno di vederci, di dire quello che pensiamo e di fare quello che riteniamo utile". La serata si è conclusa con l’intervento del presidente della Regione, Eugenio Giani: "Abbiamo bisogno di istituzioni che abbiano il senso della memoria", ricordando anche l’Ode a Sant’Anna di Calamandrei: "Ora e sempre resistenza nel difendere libertà, democrazia, equità e giustizia sociale".
Angela Maria Fruzzetti