ALESSANDRO SALVETTI
Cronaca

Quei detenuti innocenti. L’odissea di Massaro in carcere per 21 anni

A palazzo comunale l’incontro organizzato dalla Camera penale provinciale

A palazzo comunale l’incontro organizzato dalla Camera penale provinciale

A palazzo comunale l’incontro organizzato dalla Camera penale provinciale

Ventuno anni in un carcere di massima sicurezza per un reato mai commesso. È la storia di Angelo Massaro, una delle tante che hanno dato origine al libro ‘Innocenti: il libro bianco dell’ingiusta detenzione in Italia’ di Benedetto Lattanzi e Valentino Maimone, presentato in Comune a Massa. All’evento, organizzato dalla Camera penale provinciale ‘Carlo Nino Pennucci’ e moderato dalla presidente, l’avvocato Claudia Volpi, oltre agli autori del libro che racconta e analizza nel dettaglio il fenomeno dell’ingiusta detenzione, era presente lo stesso Massaro, che ha spiegato in prima persona la propria odissea umana e legale iniziata il 15 maggio del 1996 con l’arresto per omicidio e soppressione di cadavere e terminata solo nel 2017 grazie all’intervento di avvocati che hanno creduto alla sua innocenza e depositato la richiesta di revisione del processo. "In questi 21 anni non ho mai pensato al suicidio, perché sapevo di avere ragione e questa forza mi ha fatto andare avanti", ha spiegato il 56enne tarantino, che ha poi raccontato di come la sua vita sia cambiata. Nel ‘96 Massaro aveva 30 anni, una moglie e due figli piccoli quando venne arrestato con l’accusa di aver ucciso e fatto sparire il suo migliore amico sulla base di un’intercettazione interpretata male: aveva detto alla moglie che stava trasportando un ’muers’, un peso morto, riferendosi a lavori edilizi che stava svolgendo, mentre gli inquirenti capirono ’muert’, morto, e perciò venne condannato a 24 anni. Scontati quasi tutti. "Un avvocato – ha spiegato Claudia Volpi – deve avere la consapevolezza della possibilità di errori e di come questi possano mandare un innocente in carcere per 21 anni. In questo modo può rendersi conto di essere l’unica persona che può dare una mano all’innocente". Lattanzi e Maimone sono anche fondatori dell’associazione ‘Errori giudiziari’

Alessandro SalvettI