Sangue, una provincia ricca di donatori

Il presidente dell’Avis di Massa ha fatto quasi 300 “prelievi”. E va avanti

 Donatori al centro trasfusionale (foto d’archivio)

Donatori al centro trasfusionale (foto d’archivio)

Massa, 13 maggio 2019 - ​I massesi sono in genere ipercritici verso la loro città ma di una cosa possono e devono fieri. Massa (e in genere tutta la provincia) è terra di donatori di sangue. Ogni anno ci sono oltre 12mila donazioni. Tante, ma purtroppo non bastano a garantire l’autosufficienza. Per rispondere positivamente a ogni richiesta di sangue degli ospedali di Massa, Carrara e della Lunigiana, le donazioni dovrebbero essere circa 2mila in più. Quindi bisogna “importare“ sangue. Ma attenzione. Massa è sempre sul podio delle realtà toscane, come seconda o terza realtà provinciale nella classifica della generosità. In quasi tutte le altre città toscana, ci sono meno donazioni. E si devono “importare“ più sacche di sangue. Nella nostra provincia, invece, i donatori, per fortuna, sono ancora tanti. E le due associazioni, l’Avis e la Fratres, lavorano bene sul territorio. Tanto che l’Avis di Massa ha come presidente un vero recordman delle donazioni: ne ha fatte quasi 300. Parliamo di Carlo Bellanti, che ieri pomeriggio era al telefono per rispondere a chiunque.

«I donatori a Massa sono circa 2.400 – spiega Bellanti – e da qualche anno il numero è stabile. Circa 220/230 escono o vengono temporaneamente sospesi e ne arrivano altrettanti di nuovi. Voglio ricordare che è possibile dare il sangue dai 18 ai 65 anni tranquillamente. Dai 65 fino ai 70, invece, è a discrezione del medico. E’ lui a dire se puoi o meno. A chi viene offriamo la colazione e consegniamo il foglio per il lavoro che permette a chi è dipendente di stare a casa quel giorno. Chi offre il sangue ha la certezza di essere seguito. Noi controlliamo gratis, ad esempio, il colesterolo, la glicemia, facciano l’elettrocardiogramma e, se servono, anche esami particolari come quelli alla tiroide e alla prostata. E se devi fare questi esami e sei un donatore, hai la precedenza; in ospedale e in corsia non devi fare la coda».

A far bene sperare è l’età media. A Mass, su 2.400 donatori, quelli che hanno tra i 18 e i 24 anni sono circa il 35%. Quelli tra i 24 e i 34 il 20% e quelli tra i 35 e i 44 sfiorano il 40%. Poi ci sono i cinquantenni (come chi scrive).

Tutti donano il sangue, mentre per il plasma sono di meno. Perchè a dare il sangue impieghi solo 15 minuti, per il plasma di minuti ce ne vogliono anche 50. Diverso il discorso per le piastrine. «Le piastrine durano solo 4 giorni – spiega Bellanti – e quindi quando dall’ospedale segnalano che una persona ha urgente bisogno di piastrine chiamiano subito qualcuno».

A proposito. I gruppi sanguigni più richiesti sono 0 positivo, 0 negativo e A positivo. Se li avete venite a donare. Vi sentirete utili, starete a casa un giorno e sarete sempre controllati.