La protesta del detenuto: smette di lavarsi. Poi picchia due agenti

La penitenziaria intervenuta su richiesta del med ico La protesta di Tutino (Sappe) "Ancora violenza in carcere"

Agente di polizia penitenziaria in carcere a Massa (foto di repertorio)

Agente di polizia penitenziaria in carcere a Massa (foto di repertorio)

Masssa, 4  febbraio 2020 - Aveva deciso di non lavarsi più, ormai da tempo, in forma di protesta. Così le condizioni igieniche di un detenuto della Casa di reclusione di Massa erano andate peggiorando, giorno dopo giorno, fino a diventare un problema sanitario, per gli agenti di polizia penitenziaria e per gli altri detenuti. Sono stati proprio gli altri ospiti del carcere a lamentarsi delle condizioni del detenuto nell’ultimo periodo. Una situazione intollerabile sotto il profilo igienico e sanitario. Tant’è vero che è dovuto intervenire il medico di turno che, nella serata di domenica, ha richiesto un intervento di urgenza: una doccia anche in forma coatta per il detenuto del reparto infermeria. E quando gli agenti di polizia penitenziaria, su disposizione sanitaria del medico di turno, hanno provato a fargli fare un bagno ha reagito in maniera scomposta e violenta mandando due all’ospedale dove entrambi hanno ricevuto una prognosi superiore ai 10 giorni.

L’ennesimo caso di violenza ai danni del personale di polizia penitenziaria avvenuto all’interno del carcere di Massa, a denunciare ancora la situazione critica della struttura è Pasquale Tutino, responsabile locale del sindacato Sappe della casa di reclusione. "La gestione dei reparti detentivi aperti che arriva a coprire quasi l’intera giornata dimostra tutti i suoi limiti ed è fallimentare per l’amministrazione penitenziaria – incalza Tutino -. Un’altra aggressione ai danni dei colleghi che lavorano alla casa di reclusione di Massa: nel divincolarsi dagli agenti intervenuti, il detenuto avrebbe reagito con pugni e calci, ferendone due che si sono poi fatti refertare al Noa con una prognosi superiore a 10 giorni. Insomma sono sempre gli agenti di polizia penitenziaria che lavorano nelle sezioni detentive a pagare le spese di questa gestione".