Progressisti e repubblicani fanno quadrato su Ricci "Per una stagione nuova"

A fare quadrato intorno alla figura di Enzo Romolo Ricci, dando chiare indicazioni di voto per il secondo turno delle elezioni amministrative massesi – pur senza aver raggiunto l’accordo su un apparentamento – sono stati sia il polo progressista e di sinistra composto da Movimento Cinque Stelle e Unione Popolare, i quali avevano sostenuto la candidatura di Daniela Bennati al primo turno, che il Partito Repubblicano Italiano di Guido Mussi.

Proprio ques’ultimo, nel dare il suo ’placet’ al nome di Ricci, ha analizzato la tornata iniziale delle amministrative giudicandola comunque "non soddisfacente per le forze del centrosinistra massese, sia per la crescente disaffezione dei cittadini alle urne (40% di astensionismo) che per il risultato". E partendo da quil, l’analisi peraltro invita a non farsi illusioni sul "fatto che il candidato sindaco del Pd, Enzo Romolo Ricci, sia stato ammesso al ballottaggio", visto che "le liste di centrodestra hanno ottenuto complessivamente il 55% dei consensi e avrebbero eletto il nuovo sindaco al primo turno se non si fossero divise dopo l’auto-sfiducia della giunta Persiani". Ad ogni modo, i repubblicani provano a correre ai ripari e per far sì che "il centrosinistra possa tornare alla guida della città aprendo una nuova stagione di buongoverno", dichiarano l’urgenza di "compattare le forze per scongiurare un’altra amministrazione di centrodestra dopo l’esperienza fallimentare della giunta Persiani, che ha elaborato una serie di scelte strategiche che impatteranno in modo negativo sul futuro della città". Il partito di Guido Mussi, inoltre, si rivolge al Pd mettendo in evidenza tutti i punti cardine della sua azione, in un’ottica di condivisione e sviluppo. A partire da: lotta all’erosione, Massa città della cultura, rilancio della zona industriale, nuova casa di comunità e ancora il ruolo chiave di sanità e giovani.

Dal canto suo, il polo progressista, aveva motivato il proprio endorsement a Ricci partendo dal giudizio "globale sull’operato di Persiani, completamente negativo" e dalla motivazione alla mozione di sfiducia "all’intera giunta di marzo: incapacità di ascolto, assenza di condivisione, nessun rispetto democratico". Il tutto, comunque, mantenendo le distanze sia politiche che programmatiche dalla compagine di centrosinistra, che Ricci incarna e rappresenta. E, restando all’interno dell’ottica che vedrà il polo seduto tra i banchi dell’opposizione –"chiara, radicale e costruttiva" – in tutti i casi, "ritenendo dannoso un altro governo di destra chiediamo ad elettori e simpatizzanti di optare domenica e lunedì per una prospettiva di agibilità democratica".

Irene Carlotta Cicora