MARIA NUDI
Cronaca

Corpo identificato, era un prete l'uomo annegato in mare

Si tratta di un sacerdote polacco, assiduo frequentatore del litorale. Era ospite di una roulotte di amici in uno dei campeggi della Partaccia

Don Kazimierz Klawczynski, morto annegato giovedì mattina

Massa Carrara, 19 luglio 2021 - Lo chiamavano don Casimiro, il suo nome completo era Kazimierz Klawczynski. E’ lui, aveva 63 anni ed era un sacerdote polacco, l’uomo annegato giovedì mattina nel mare davanti all’ex colonia Ugo Pisa a Partaccia. A risolvere il rebus del cadavere rimasto senza nome per oltre due giorni è stata l’attività d’indagine della polizia apuana, che dal giorno della tragedia è stata impegnata in una massiccia e minuziosa attività investigativa. Il giallo è stato risolto anche grazie alla preziosa collaborazione dei campeggiatori, che hanno dato tutto il supporto necessario agli investigatori. Nelle ultime ore i tasselli della tragedia sono andati al loro posto, uno dietro l’altro, e la polizia è così riuscita a identificare il cadavere. Una volta avuta la certezza del nome, attraverso l’ambasciata sono stati avvisati i familiari dell’uomo. Il prelato, che aveva scelto di dedicare la vita a Dio nel 1984, è stato recentemente vice cancelliere della curia di Koszalin e cappellano del santuario di Góra Chełmska. Da molte estati svolgeva attività pastorale sull’Appennino modenese, dove aveva conosciuto il proprietario della roulotte.

A dare una svolta alle indagini è stato il titolare del camping ’I due delfini’. Il sacerdote, che da anni frequentava la Partaccia ed era cliente abituale del camping, alloggiava in una roulotte di alcuni conoscenti e viene descritto come una persona riservata. "Ci siamo allarmati perché il telefono cellulare continuava a squillare senza risposta. Così abbiamo aperto la roulotte e visto che era tutto in ordine, ma che don Casimiro non c’era. A quel punto ci è venuto in mente che poteva essere la persona sulla quale stava indagando la polizia", racconta Paolo Volpini del camping.

Don Casimiro da anni veniva alla partaccia. Era solito fare delle passeggiate e andare a fare un bagno raggiungendo la spiaggia a piedi. Una persona riservata che amava il litorale apuano e che diceva messa in una parrocchia della zona. E anche giovedì mattina don Casimiro aveva raggiunto la spiaggia a piedi. Aveva deciso di fare un bagno ed era sceso in mare subito dopo le 9. Ma questa volta a tradirlo sono state le condizioni del mare. Qualcuno dalla spiaggia lo ha visto vicino a una boa. Poi la tragedia: la richiesta dei soccorsi, l’intervento dei sub esperti e il recupero del corpo del sacerdote senza vita.

A quel punto le indagini della polizia, minuziose fino alla soluzione del giallo. E quel crocifisso al collo che era stato inconsapevolmente un piccolo indizio. Nelle scorse ore la conferma dal campeggio e da chi conosceva don Casimiro.