Poveromo, torna a fiorire il ’Giardino delle dune’

Si trova alla Spiaggia Europea ed è intitolato a Carlo Alberto Del Giudice. Lo scopo è raccogliere e valorizzare la flora spontanea della nostra spiaggia

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In questi giorni di gran caldo si può andare al mare e contemporaneamente visitare un orto fiorito e colorato. All’Associazione consorzio Spiaggia Europea di Poveromo, infatti, è stato riaperto al pubblico il “Giardino delle Dune Carlo Alberto Del Giudice”, istituito per volontà unanime dei soci nel 2010 nello spazio dunale dell’arenile dato in concessione allo stabilimento balneare, tra il Bagno Arsella e il Bagno Rita, allo scopo di raccogliere e volorizzare la flora spontanea delle coste sabbiose della Toscana. L’iniziativa, che il nostro giornale ha seguito fin dalla nascita, è dotata di carattere scientifico grazie alla convenzione stipulata all’epoca, e tuttora in vigore, tra il Museo dell’Orto botanico dell’università di Pisa, in persona Lucia Amadei, e la Spiaggia Europea, che così adempie a una specifica finalità del proprio statuto, approvato nel 1977 e rinnovato nel 2006, secondo cui l’Associazione ha lo scopo di difendere le bellezze naturali della spiaggia marina, curare la pulizia e la conservazione della flora naturale, nonché mantenere la forma delle cabine secondo la tradizione del Poveromo. Dopo la forzata sospensione di due anni dovuta alla pandemia, oggi quel giardino sul mare torna a fiorire con nuovi e numerosi pannelli posti all’interno dell’area visitabile, che spiegano le singole essenze salvaguardate, l’origine del progetto e la sua efficacia anche contro l’erosione, oltre che a tutela di un paesaggio resistente anche alla siccità di questa estate.

Tutto ciò secondo secondo la volontà del suo ideatore e nostro compianto concittadino, Carlo Alberto Del Giudice (1922-1992). Egli, di cui ricorrono (ieri 1 agosto) 30 anni dall’improvvisa scomparsa, è stato un appassionato studioso dei nomi dei luoghi, la toponomastica, che lo portò a pubblicare le sue numerose ricerche, facendosene anche divulgatore, con una collaborazione al nostro quotidiano, per il quale curò la rubrica bisettimanale “Le nostre strade”, uscita nel 1978 nella cronaca cittadina. Le sue opere, edite quasi tutte per i tipi della Deputazione di Storia Patria, di cui era stato presidente, frutto di un sistematico spoglio dei documenti di archivio ed arricchite da una interpretazione storico-linguistica di carattere rigorosamente scientifico, si pongono ancora oggi quale completamento degli studi di un settore fino ad allora inesplorato nel nostro territorio. Vogliamo citare l’ultimo volume, il più significativo, “Toponomastica storica della Valle del Frigido”, uscito postumo nel 1992 e il fortunato libro fotografico “Immagini di Massa intorno al 1964”, edito nel 2002 in suo omaggio dal figlio Dino, stimato avvocato, e dalla vedova Giulia Casali Del Giudice.