Poste e tagli, 12 lavoratori rischiano il posto

Il caso della B&B Mail, realtà massese che opera nel recapito privato. Onesti (Cgil): "Tutti tra 45 e 50 anni, difficili da ricollocare"

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Dodici dipendenti, quasi tutti monoreddito, rischiano di ritrovarsi senza lavoro e senza un futuro nel giro di un mese o poco più. Per loro non dovrebbe neppure esserci la Cassa integrazione ma solo lo scudo di una disoccupazione che dà pochissime garanzie. Si tratta della ditta B&B Mail Srl, azienda massese che opera nel settore del recapito privato dal 1985, capace di conquistarsi un ruolo nel corso degli anni fino a quando non è passata sotto il controllo di Nexive e a causa dei problemi societari del colosso poi sotto il controllo di Poste Italiane. E sarebbe proprio quest’ultima ad attuare una politica di tagli in grado di strozzare quel che resta della ‘piccola’ società apuana che ha già perso metà dei suoi dipendenti e a breve potrebbe finire in liquidazione.

L’ennesima crisi del territorio apuana denunciata da Roberto Onesi, segretario provinciale Slc Cgil. Siamo all’interno della zona industriale, in via Martiri di Cefalonia. A ottobre 2021 Poste Italiane acquista Nexive e con questo cambiamento l’azienda si aspettava aumenti di traffico importanti, tanto da pensare di effettuare nuovi investimenti. Ma le prospettive si sono ribaltate in fretta:

"A oggi Poste ha grandi difficoltà nel gestire i flussi del recapito eppure ha deciso di non farli smaltire a società terze come B&B Mail – prosegue Onesti –. Anzi, i flussi di consegne sono fortemente diminuiti, tanto da mettere a rischio più volte, il pagamento degli stipendi. Gli addetti sono scesi a 12 e il prossimo futuro si presenta senza prospettive. D’altronde Poste ha assicurato solo di assorbire i dipendenti diretti di Nexive e dopo l’acquisizione ha chiesto un taglio di 3mila dipendenti, pari al 50%, nelle società commissionarie. All’inizio a livello territoriale Poste poteva gestire anche un po’in autonomia questi flussi ma ora è stato vietato, tutto arriva già deciso da Firenze". Nelle prossime settimane c’è lo spettro della liquidazione dietro l’angolo senza un cambio di passo netto e in tal caso la disoccupazione per 12 persone fra cui anche i due figli dei fondatori della società.

"Sono quasi tutti lavoratori monoreddito – incalza Onesti -, all’inizio sono partiti come part time a 24 ore ma essendo rimasti in 12 ora sono tutti full time. Lavoratori nella fascia di 45-50 anni che è difficile ricollocare anche se farebbero certo molto comodo a Poste. All’azienda hanno chiesto il Durc, il certificato del pagamento dei contributi, che hanno presentato chiedendo la rateizzazione dei pagamenti ma il 27 il Durc scade. Senza un drastico cambiamento non ci saranno le risorse per pagare le persone, le tasse e i contributi la società a breve andrà in liquidazione". L’ennesimo colpo al cuore dell’economia apuana ed è per questo che la Slc Cgil ha proclamato una giornata di sciopero per il 16 dicembre e lo sciopero delle prestazioni straordinarie dal 16 al 31 dicembre, promettendo battaglia per evitare che i lavoratori restino senza stipendio proprio sotto Natale.

F.S.