Porto, sindacati contro Sommariva: "Uffici amministrativi sotto Spezia"

Cgil, Cisl e Uil criticano l’organigramma presentato dai vertici e lanciano un appello alla politica locale "Non erano i patti iniziali, chiediamo pari dignità: si sta cercando di svuotare lo scalo delle sue professionalità" .

Porto, sindacati contro Sommariva: "Uffici amministrativi sotto Spezia"

Porto, sindacati contro Sommariva: "Uffici amministrativi sotto Spezia"

"Uffici amministrativi del porto di Marina degradati a favore di Spezia". A denunciare questo stato dell’arte sono i sindacati uniti, particolarmente contrariati dalla decisione dell’autorità portuale e dell’organigramma presentato, nonostante gli incontri tra le parti. "Delusi dal presidente Sommariva e dalla segretaria Montaresi – scrivono Nicola Del Vecchio, segretario generale Cgil provinciale, Andrea Figaia, segretario generale aggiunto Cisl Toscana nord, Franco Borghini, segretario generale Uil provinciale e Lucca –, incomprensibile la loro chiusura nei confronti delle nostre richieste che mirano a mantenere la pari dignità del porto di Marina rispetto a quello di Spezia. Già a gennaio eravamo contrari riguardo alla pianta organica predisposta dal presidente, senza aver avuto nessun tipo di confronto con le organizzazioni sindacali di categoria".

"Poi – proseguono –, il 14 febbraio si è tenuto un incontro durante il quale il presidente si era assunto l’impegno di modificarla, ricostituendo l’ufficio territoriale di Marina. Tale modifica avrebbe dovuto essere contenuta in uno schema da sottoporre, preventivamente ad ogni atto amministrativo, alle Ooss entro il primo di marzo. Invece la nuova pianta non fa che confermare quanto già previsto, frustrando completamente le istanze e le intese raggiunte nella riunione di febbraio. La pianta organica trasmessa si limita a formalizzare quanto già stabilito nell’organigramma a gennaio, ovverro che gli uffici di Marina a cui spettano le funzioni amministrative, sono direttamente dipendenti dagli uffici di La Spezia".

"Ciò a differenza di quanto accadeva in passato quando, al settore operante nel porto di Spezia, corrispondeva il settore operante nel porto di Marina in posizione paritetica, così come era stato stabilito anche negli accordi preliminari all’accorpamento fra le Autorità portuali delle due città, discendente dalla riforma del 2016.

"In particolar modo – proseguono – viene confermato che chi si occupa del porto di Marina (manutenzione e demanio) deve essere di livello inferiore al responsabile del rispettivo settore di Spezia poiché gli uffici manutenzione e demanio di Marina stanno sotto il responsabile di La Spezia. Proprio per questo motivo tali ruoli non possono essere affidati ad un dipendente di pari livello rispetto al responsabile di Spezia, ma devono essere affidati ad un dipendente di livello inferiore che dovrà seguire le direttive del responsabile di Spezia. Il nuovo organigramma, anziché tornare indietro rispetto all’organigramma di gennaio, riconoscendo le professionalità che si sono formate e consolidate in 30 anni nel porto di Marina, ha rafforzato l’organigramma del 16 gennaio, indicando che l’ufficio di Marina è affidato a personale non solo di livello inferiore rispetto a quello che precedentemente seguiva Marina (due quadri A), ma anche di livello inferiore a quello di La Spezia a cui risulta sottoposto".

"Aggiungiamo anche – proseguono – che il mantenimento di incarichi ad interim della segretaria generale ci pare alquanto inopportuna. Si sta scegliendo quindi non solo di degradare gli uffici di Marina, che risultano articolazioni sottordinate ai rispettivi settori di La Spezia, di svuotare il porto di Marina delle professionalità che qui si sono consolidate ma anche di creare una governance interamente spezzina che non può rappresentare al meglio gli interessi del nostro territorio. Di conseguenza, le istanze rappresentate nella riunione del 14 febbraio e le intese raggiunte in quella sede sono state completamente ignorate e questo rappresenta per noi un elemento di gravità assoluta. Mai ci saremmo aspettati una simile chiusura, per giunta in una fase nella quale l’impegno massimo dell’Autorità portuale dovrebbe essere profuso nell’approvazione del piano regolatore. Perché un simile trattamento è accettato dal nostro territorio? La politica provinciale e toscana non ha nulla da dire in merito?".