I soldi ci sono, fondi che arrivano da Roma, e il progetto anche. Tanto che i lavori di riqualificazione sono stati inseriti nell’ultimo piano delle opere approvato dall’amministrazione Persiani. Peccato che per quello storico polmone verde alle spalle dell’arco della Martana si parli di ‘Parco del Pomario’ invece che di giardino, parole che fanno preoccupare Italia Nostra: "Dobbiamo esprimere il nostro sconcerto leggendo che nel piano triennale delle opere pubbliche approvato dal Comune si parla di Parco del Pomerio. Ci mette in allarme che non si parli di giardino, vogliamo sperare si tratti solo di una definizione e non di un indirizzo. Dobbiamo comunque constatare che nonostante le rassicurazioni più volte espresse secondo cui era fondamentale il recupero di quell’area strategica e suggestiva, ad oggi l’unico intervento previsto e già finanziato con il Pnrr prevede solo l’abbattimento dell’edificio impropriamente detto ex Cat e del lavaggio, con la costruzione di un nuovo edificio polifunzionale, il che vuol dire molto o nulla, di una strada assurda e di una rotatoria ancor più assurda". Cosa resta per il Pomario? Per Italia Nostra "solo le briciole e nulla si sa in dettaglio di cosa sia previsto. Non ci sembra un modo di operare corretto così come non ci sembra corretto che sia stato fatto un concorso di idee per il recupero del giardino e dell’area circostante e che l’idea progettuale vincitrice non sia mai stata presentata pubblicamente", chiude l’associazione che chiede lumi sui lavori a rilento nel Parco della Rinchiostra.
Cronaca"Pomario, sbagliato parlare di parco anziché di giardino"