
Una delle turbine che è stata imbarcata sulla nave al porto di Marina di Carrara
Massa Carrara, 5 novembre 2016 - UN ALTRO trasporto eccezionale con i «giganti» del Pignone dal sito della Ge Oil di viale Zaccagna sino alla banchina Fiorillo a levante del porto. Si tratta della terza e quarta maxi turbina a gas con destinazione Abu Dhabi (Medio Oriente) del progetto Upper Zakum inserito da Zadco. L’operazione che è durata due notti alternate è stata eseguita da una delle eccellenze per questo genere di di movimentazione, la ditta Fagioli con carrelli attrezzati su centinaia di ruote e personale di alta professionalità. I due mega moduli sono in banchina per essere imbarcati si una nave misurano 24 metri di altezza, lunghezza 44 e lunghi 20. Una volta a bordo saranno come dicono i buscaiol «inchiodati» e dopo circa una navigazione di 40 giorni, attraversando il canale di Suez e il Mar Rosso arrivarenno a destinazione, Abu Dhabi. A tutti gli interventi sulla banchina Fiorillo partecipano oltre agli specialisti del Pignone e della ditta Fagioli, anche il personale qualificato della Porto Carrara, coordinato dal direttore operativo Vittorio Maggiani, ex console una vita sui moli che sta per lasciare il «testimone» a Massimo Vanelli. Le due mega turbine arriveranno negli Emirati arabi, e come i due precedenti, verranno utilizzati per la produzione di energia elettrica necessaria alle funzioni e sviluppo del giacimento petrolifero di Upper Zakum, isola artificiale a circa 80 al largo d Abu Dhabi. Il sito Ge Oil & Gas di Avenza, con una superficie di 240mila metri quadrati, è il centro di assemblaggio dei moduli industriali con personale di grande qualità professionale. E’ in continua evoluzione assumendo personale con corsi di formazione.
Seicento milioni per la Toscana. E’ stato questo l’investimento mega da parte di General electric che con il Nuovo Pignone ha intensificato i rapporti con il Granducato e in particolare con il nostro territorio. Era stato firmato nel febbraio scorso, alla Presidenza del Consiglio l’accordo di programma da 600 milioni con cui l’azienda americana ha presentato il progetto di rilancio dell’industria e dell’occupazione sul nostro territorio. Un rilancio che sarà quantificato con il 50 per cento di aumento del fatturato della Ge così come del tasso di occupazione. Ge è attiva in Italia con un fatturato di 4,8 miliardi di euro di cui 3,5 in Toscana, che rappresentano poco meno del 5% del pil regionale, coinvolgendo circa 4mila lavoratori tra diretti ed indiretti.
Il progetto denominato Galileo prevede, appunto, un investimento complessivo di 600 milioni di dollari e vedrà impiegate 500 persone tra ingegneri e figure di elevato profilo professionale; si pone come obiettivo l’aumento del 50 per cento degli attuali volumi produttivi e l’aumento del fatturato di 1,7 miliardi di dollari in 5 anni.