REDAZIONE MASSA CARRARA

Piccoli gesti, grandi cambiamenti. Facciamo scelte consapevoli

La scelta giusta nei consumi quotidiani è quella che rispetta l’ambiente e i diritti umani. I CRONISTI DELLA 2A E DELLA 2E DELLA SCUOLA MEDIA ’LEOPARDI’ DI CARRARA.

Un disegno di Guido Bedini sulle scelte consapevoli e la difesa dell’ambiente.

Un disegno di Guido Bedini sulle scelte consapevoli e la difesa dell’ambiente.

Ogni giorno ognuno di noi compie moltissime scelte, cioè applica la propria volontà per decidere tra due o più opzioni. Possiamo scegliere cosa mangiare, come vestirci, se stare attenti o no in classe, se essere gentili o prepotenti. Ma fare una scelta significa anche agire secondo dei valori. La scelta giusta, cioè quella che ha alla base dei principi di solidarietà, rispetto e correttezza, può essere non solo personale, ma può riguardare il benessere di tutti, coinvolgendo i nostri comportamenti quotidiani nei consumi, che dovrebbero essere basati sulla sostenibilità e sulla solidarietà.

La sostenibilità riguarda le azioni che salvaguardano l’ambiente e la salute delle persone. Se la applichiamo ai consumi, dovremmo cercare di evitare lo spreco e quando si compra pensare a come quella cosa è prodotta e a quanti passaggi fa per arrivare a noi. Per quanto riguarda i cibi è importante comprare le giuste quantità per evitare lo spreco, acquistare cibi biologici, per la produzione dei quali non vengono utilizzate sostanze inquinanti, o cibi prodotti nelle vicinanze, i cosiddetti prodotti a km 0, per inquinare meno con il trasporto.

Dovremmo stare attenti anche al tessuto dei vestiti che indossiamo, in modo che non contenga colori tossici o plastiche che si disperdono nell’acqua con il lavaggio. La plastica ormai è presente ovunque e forma enormi isole di rifiuti, che galleggiano negli oceani e anche nel mar Tirreno nei punti in cui convergono le correnti. Quando si frantuma (microplastiche) viene ingerita dai pesci ed entra nella catena alimentare. In altri casi va a depositarsi sul fondale o sulle coste. Ad esempio l’isola di Henderson, sperduta nel mezzo del Pacifico, pur essendo disabitata, è invasa da tonnellate di rifiuti.

Oltre al rispetto verso l’ambiente, bisogna considerare se sono tutelati i diritti umani dei lavoratori che producono ciò che noi acquistiamo, poiché in alcuni Paesi vengono sfruttati sia adulti che bambini. Se i lavoratori sono stati pagati in modo giusto, hanno avuto condizioni di lavoro dignitose, non sono stati discriminati in base al genere e non sono stati sfruttati i bambini, sulle merci viene apposto un logo che contraddistingue il commercio equo e solidale, che certifica che il prodotto è stato fatto rispettando i diritti umani e i criteri di sostenibilità ambientale.

Quindi tutti insieme, con piccoli gesti quotidiani e informandoci per essere consapevoli del percorso di produzione e commercializzazione dei prodotti, possiamo cercare di cambiare le cose.