Naturalista ritrova una pianta rara creduta estinta: “È ricomparsa dopo oltre un secolo”

Aulla (Massa Carrara), Debora Bedini porta avanti un monitoraggio lungo le sponde del Fiume Magra: "Grande emozione"

Debora Bedini e la Lathraea clandestina L., pianta molto rara

Debora Bedini e la Lathraea clandestina L., pianta molto rara

Aulla (Massa Carrara), 28 marzo 2024 – “Fin da piccola mi sono interessata alla natura, trascorrevo le giornate in campagna a osservare anfibi e pesci. La passione è cresciuta e ho realizzato che altri prima di me avevano dedicato la vita allo studio, penso a Charles Darwin e Conrad Lawrence, così ho pensato: lo faccio anche io. Dopo la laurea in scienze naturali all’università di Pisa ho superato l’esame da agrotecnico". Lei è Debora Bedini, naturalista che nei giorni scorsi ha fatto una scoperta incredibile durante un monitoraggio floristico lungo le sponde del fiume Magra, nel Comune di Aulla.

Debora Bedini davanti alla ’stazione’  di Lathraea clandestina L., pianta molto rara
Debora Bedini davanti alla ’stazione’ di Lathraea clandestina L., pianta molto rara

«Ho individuato una stazione della specie Lathraea clandestina L., pianta rara che nella provincia di Massa Carrara non si vedeva dagli inizi del 1900, per la precisione il 1908 – racconta – La stazione conta pochi esemplari e si trova all’interno dell’alveo di piena del fiume, lungo una riva sabbiosa e all’interno di una formazione boscata riconducibile all’habitat di interesse comunitario “92A0- Foreste a galleria di Salix alba e Populus alba”, che si caratterizza per la dominanza di pioppo bianco, pioppo nero e ontano nero". Lathraea clandestina è una specie parassita e come suggerisce il nome (in greco “lathra”, significa “nascosto”) individuarla risulta particolarmente complesso, oltre che per l’effettiva rarità della specie, per la caratteristica di rimanere nascosta nel terreno per la maggior parte dell’anno emergendo solo in primavera, per il tempo necessario alla fioritura. "Dal suolo sbucano solo i suoi fiori, grandi 4-5 centimetri, caratteristici sia nella forma, sia nei colori, dal bianco al viola più intenso, e le foglie ridotte a squame o scaglie carnose – precisa Bedini – La specie in Toscana è protetta dalla LR n 56-2000. Il ritrovamento è una conferma importante della presenza della specie nella provincia e rimarca l’importanza della necessità di monitoraggi ambientali strutturati negli habitat fluviali, inestimabili fonti di biodiversità". Raggiungere quell’area non è stato facile: "Gli habitat fluviali sono estremamente frammentari – rivela – difficili da raggiungere: mi sono fatta strada tra rovi e canneti. Sono stata fortunata a trovare questa specie nel momento di fioritura, mi ha colpito il colore viola che staccava in mezzo al grigio e al marrone del fondo sabbioso del fiume. E’ riuscita a farsi spazio e ricomparire, recentemente si è osservata anche lungo il Vara, in Liguria. Inoltre, lungo il Magra è stata avvistata anche la lontra, una delle poche segnalazioni in Italia. In generale, il territorio nel Novecento si è trasformato e l’uomo non lo ha rispettato. La nostra provincia è uno scrigno di biodiversità, ricco di endemismi. Qualche esempio? La Aquilegia Bertoloni, protetta dalla Direttiva habitat, e la Athamantha Corsiana, tipica delle aree montane. Per lavoro mi sono occupata anche di altre zone, sia per enti pubblici che per privati, legati anche a progetti delle attività estrattive sul territorio delle Apuane. Da giovane sono stata guida dell’orto botanico Pietro Pellegrini e sono specializzata in ornitologia. Questo è un periodo d’oro per le escursioni: tutti possono trovare piccoli grandi tesori. Basta alzare gli occhi o osservare la terra".