ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Pellegrini dirottati, Avenza sparita La Via Francigena cambia tappa e cancella dalle mappe il suo ostello

La struttura ’Antonio Mazzi’ esclusa dal tratto Sarzana-Massa è l’unica del territorio apuano a donazione. Amarezza della Proloco: "La Regione non ci ascolta ma pensa a una deviazione in Garfagnana". .

Pellegrini dirottati, Avenza sparita La Via Francigena cambia tappa e cancella dalle mappe il suo ostello

di Alessandra Poggi

A piedi da Varese al lago di Bolsena per ammirare le bellezze paesaggistiche e architettoniche che si incontrano sulla via Francigena. È il cammino lento intrapreso da Antonino Bertino e Patrizia Vesia, una coppia di moderni pellegrini partita da Varese. Un cammino che si realizza per tappe e dormendo nei vari ostelli che si incontrano lungo il percorso, alcuni con tariffa fissa altri a donazione, proprio come quello in cui la coppia, marito e moglie, ha dormito nei giorni scorsi: l’ostello del pellegrino ’Antonio Mazzi’ di piazza Finelli ad Avenza. Una struttura nata nel 2011 per volontà dalla famiglia Mazzi in memoria del figlio Antonio, e gestita dalla parrocchia di don Marino Navalesi. Tre stanze per un totale di tredici posti letto e due bagni, ricavate nei locali al piano terra dell’antica canonica.

A occuparsi dell’accoglienza ci pensa Francesco Tonazzini, l’ospitaliere tuttofare della struttura. È lui che riceve i pellegrini, consegna la biancheria e spiega che si tratta di una struttura a donazione: per dormire si può lasciare un’offerta a piacere. Antonino e Vesia nell’ostello ’Mazzi’ hanno soggiornato una notte, preferendolo a quello di Massa, tappa consigliata dal percorso della via Francigena, nonostante Avenza sia stata cancellata per fare posto a Sarzana. Un cambio che ha scontentato la Pro loco di Avenza, che non a caso si chiama “Sulla via Francigena” e che vede penalizzare la nostra tappa.

La Pro loco e la parrocchia di don Marino da anni cercano di ristabilire l’antico percorso cercando di rimettere Avenza tra le tappe consigliate, ma visto il silenzio della Regione Toscana, chiedono che almeno sia menzionata come tappa opzionale. "Ogni volta è un’esperienza unica – racconta Antonino – è la terza volta che dormiamo ad Avenza, è diventato il nostro punto di riferimento e ci siamo sempre trovati bene. La nostra camminata si svolge nel modo più naturale possibile. Ci guardiamo attorno per ammirare le bellezze del territorio – aggiunge Patrizia –, quella del pellegrino è una sorta di pensiero filosofico. È come sfidare se stessi, ma con calma e con la voglia di scoprire le cose belle e i tanti borghi che si incontrano lungo il cammino. Un percorso a contatto con la natura che prevede anche una sua salvaguardia – conclude Antonino. L’idea è quella di arrivare a sud del lago di Bolsena passando per Lucca".

"Il presidente della Regione ha dichiarato di voler inserire sulla via Francigena la variante della Garfagnana – scrivono in una nota congiunta Pro loco e parrocchia di San Pietro Apostolo –. Evidentemente qualcuno è più ascoltato di noi: i nostri sacrifici sono stati frustrati, i desideri di altri esaltati. Con tutto il rispetto per il cammino garfagnino del Volto Santo, non è la Via Francigena del Consiglio d’Europa, e questa variante è destinata a dividere il flusso e svilire il percorso costiero. Noi abbiamo continuato a lavorare in sinergia realizzando sul percorso carrarese una via dell’arte, con una trentina tra sculture, fontane artistiche e cippi, per cui il viandante ha la percezione di attraversare la città del marmo. A questo punto chiediamo almeno che ci inseriscano come tappa opzionale".