Partaccia, lo shopping al mercato fra buche e degrado

La protesta degli ambulanti: "Da trent'anni aspettiamo la riqualificazione"

Un'immagine del mercato di partaccia

Un'immagine del mercato di partaccia

Masswa, 4 giugno 2015 - Compie trent’anni il mercatino della Partaccia e da trent’anni aspetta interventi di riqualificazione. «Ogni giorno c’è qualcuno che cade e si ferisce – denunciano al box di Francesco Bassi -. Non sono buche quelle nell’asfalto ma voragini, avallamenti pericolosi». Francesco Bassi e Franco Ceccarelli ci mostrano alcuni punti che mettono a rischio la pubblica incolumità. «Questo è un tombino aperto – indica Ceccarelli -. Ho preso io questo cartello stradale e l’ho messo dentro il buco per segnalare il pericolo». E che dire delle aiuole? «Sono indecenti, l’erba è alta mezzo metro ed è cresciuta anche dentro la fontana». Insomma, il mercatino di Partaccia e la zona circostante si presentano all’appuntamento estivo con tanti problemi connessi al degrado. Eppure è una zona che richiama tantissimi villeggianti e turisti tanto che in estate diventa una città nella città per il gran numero di presenze.

«Questi giorni, con il ponte lungo del 2 giugno – spiega Ceccarelli – la Partaccia era invasa da villeggianti e anche il mercatino è stato preso d’assalto. Ma non possiamo presentarci così ai turisti. Qui c’ è un problema di sicurezza. La gente continua a farsi male e a sporgere denuncia, una cosa intollerabile». «Questo mercatino – aggiunge Bassi – ha bisogno di interventi. Devo ammettere che il Comune, quest’anno, è intervenuto asfaltando la strada e per la prima volta in tanti anni, nella potatura dei pini. Purtroppo l’intervento è stato lasciato a metà perchè i soldi erano finiti. Sono stati tagliati due pini e lasciato un moncone circondato da nuovo asfalto mentre a pochi metri ci sono buche pericolose da cui emergono ferri e non è stato fatto niente». Ci sono dei bambini a giocare. «Queste buche sono messe male – dicono –. Adesso l’asfalto è rotto ma fino a poco tempo fa i dossi ci consentivano di divertirci con la bici».

«Mi chiamo Lorenzo – interviene un morettino -. Vada al mio box, a vedere. Ci sono dei ferri che spuntano dall’asfalto e dobbiamo tenerci sopra le scatole di cartone per evitare che qualcuno possa inciampare e infilarsi un ferro nel piede». Al mercatino si trova di tutto: dal banco del pesce all’abbigliamento, all’oggettistica, collocato nel cuore di uno dei campeggi più vasti d’Italia. «Il 90% delle coperture è in eternit – assicura Ceccarelli – come in eternit sono i tetti di alcune strutture in prossimità del mercatino». «Non c’è sicurezza – rincara la dose Alessio Grassi -. Nessuno viene a controllare. Questa è una zona abbandonata: soste selvagge, sporcizia, degrado assoluto». Ascolta e sorride il padre, Giuseppe Grassi: «Beh, diamo la colpa alle Belle Arti, no? - interviene in modo ironico -. Sappiamo tutti come e perchè i vari tentativi di mettere mano al mercatino sono falliti; gli operatori stessi non hanno mai permesso la riqualificazione di questo mercato. E adesso non ne può più».