
L’Accademia di Belle arti sta attuando una valorizzazione del lavoro delle donne e punta alla parità di genere nelle politiche dell’istituto
L’Accademia contro le discriminazioni di genere. Una serie di iniziative per prevenire differenze e discriminazioni. La prima è l’adozione del Gender equality plan (Gep), uno strumento per prevenire violenza, stereotipi e pregiudizi di genere, ma anche per favorire l’equilibrio tra vita professionale e privata, la valorizzazione delle diversità, la parità salariale e una maggiore rappresentanza femminile nelle di leadership. Di questi giorni l’approvazione del documento da parte del direttore Marco Baudinelli che prevede la costituzione di una Commissione etica.
Parallelamente sarà avviato uno studio sul linguaggio di genere, per comprendere i meccanismi che alimentano fattori di discriminazione. A frequentare l’Accademia sono in prevalenza donne, si tratta di 687 quote rosa provenienti da tutto il mondo che superano di 277 unità quella al maschile (410 studenti), per un totale complessivo di 1.097 iscritti. Sono in maggioranza di dieci punti i ruoli ricoperti dal personale docente maschile: 43 donne e 53 uomini, di cui 39 di ruolo maschi e 14 femmine.
Per rafforzare questo impegno saranno messe in campo azioni attraverso sei principi cardine, a partire dalla pari rappresentanza di donne e uomini negli organici decisionali e consultivi. Il secondo punto riguarda l’uguaglianza professionale del personale attraverso corsi di aggiornamento. Sul piano della cultura dell’uguaglianza nella formazione oltre ad azioni costanti di monitoraggio l’impegno va verso una equa rappresentanza di donne artiste, autrici e delle loro opere, nonché al supporto di iniziative studentesche volte a promuovere l’inclusione e il rispetto delle diversità.
Il quarto punto riguarda i percorsi di carriera: programmazione di incontri formativi, creazione di reti per contribuire a consolidare i percorsi di carriera femminili al pari di quelle maschili. Il quinto punto riguarda la prevenzione e il contrasto di violenza di genere, molestie sessuali e morali attraverso campagne di informazione sui possibili percorsi e sulle strutture di supporto e ascolto presenti all’interno o all’esterno dell’Accademia. L’ultimo punto riguarda il rafforzamento di attività e competenze inerenti al genere.
Alessandra Poggi