
Si svolgerà il 21 marzo alle 11, al parco dei Quercioli, la cerimonia dedicata alle poesie in “masseso“, organizzata da Franco Frediani, appassionato di storia e autore di numerose pubblicazioni storico-fotografiche. In quell’occasione sarà installata la terza stele in marmo dedicata a uno dei poeti massesi più noti, Decimo Del Fiandra, con incisa la poesia “Inno a Massa“, scritta nel 1957. Il parco, uno dei pochissimi in Italia ad essere dedicato alla poesia dialettale, si arricchisce così di un altro monumento che va ad aggiungersi ai due precedenti, uno con incisa la poesia “Primavera de Massa“ di Ubaldo Bellugi, l’altro con la lirica “Ch’al scighe la peggia!“ di Marcello Betti.
L’iniziativa si è resa possibile grazie all’autorizzazione dell’amministrazione comunale, alla società Ezio Ronchieri Spa che ha donato il marmo estratto da cava Piastreta, e all’opera di incisione del professor Luca Marovino. La cerimonia si svolgerà alla presenza del sindaco Francesco Persiani e del parroco dei Quercioli don Mario Amati. Per l’occasione, la poesia “Inno a Massa“ sarà recitata da Fabio Cristiani, autore e attore dialettale e in lingua. A rendere omaggio alla figura di Decimo Del Fiandra interverrà il professor Franco Pedrinzani che al poeta fu legato da lunga e sincera amicizia. Ad accompagnare la cerimonia con le musiche della “Primavera“ di Antonio Vivaldi sarà il violino di Elena Cirillo, direttrice della scuola di musica “Play the voice“.
Al termine della cerimonia verrà inaugurata una targa metallica, opera di Franco Frediani e dell’architetto Marco Tonelli, che riproduce la storia del Santuario della Madonna dei Quercioli. Ma chi era Decimo del Fiandra? Decimo Del Fiandra nacque ai Ronchi di Massa il 12 novembre del 1909. Poeta e scrittore autodidatta, inizia a scrivere sin da giovanissimo, tanto che i suoi compagni di scuola lo soprannominarono “poeta apuano“. Frequentò l’Istituto Tecnico di Massa dove conseguì il diploma di ragioniere. Impiegato al Comune di Massa nel 1936, dove ha svolto le mansioni di archivista e di segretario in diversi uffici, è passato poi all’azienda di cura e soggiorno di Marina di Massa come segretario.
Richiamato alle armi il 14 gennaio 1942, dopo una breve permanenza nel Distretto militare di Massa, fu costretto a lasciare la famiglia. Il 24 di aprile, con destinazione verso l’Albania, si imbarcò a Bari sulla nave Italia per Durazzo. Dopo circa un anno, colpito da problemi cardiaci, fece rientro in Italia e fu ricoverato prima a Livorno e poi a Pescia. Dimesso il 25 giugno rientrò in servizio, ma l’8 settembre, giorno dell’armistizio, fu imprigionato dai tedeschi e deportato in Germania. Dopo un lungo calvario, riuscirà a tornare in Italia dove, inabile al servizio, tra fame, miseria e bombardamenti, trascorse l’ultimo periodo della guerra fino alla Liberazione. Nel dopoguerra fu tra i fondatori del “Premio Letterario San Domenichino“di cui fu segretario per ben trenta edizioni, dal 1958 al 1989. Socio di varie accademie, per i suoi meriti culturali gli fu conferita l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana. La morte sopraggiunse a Massa il 10 luglio 1992 all’età di 82 anni.
Ludovica Criscitiello