Palazzi storici a prezzi da saldi. La Provincia vende, nessuno compra

A Pontremoli è in gioco il futuro del patrimonio artistico e immobiliare

 Palazzo Malaspina nel centro storico di Pontremoli

Palazzo Malaspina nel centro storico di Pontremoli

Massa, 28 agosto 2018 - Costa solamente 350mila euro il Palazzo Malaspina di via Cocchi 24, storico edificio di stile neoclassico con sale decorate dagli stucchi dell’artista luganese Pietro Portogalli, già abitazione di Luigi, ultimo marchese Malaspina di Mulazzo che alle fine del Settecento venne ad abitare a Pontremoli. L’immobile ha una pertinenza vasta circa 1.800 mq, è di proprietà della Provincia di Massa Carrara che l’ha messo in vendita all’asta da qualche anno (per ora inutilmente), senza suscitare alcun interesse. Ha ospitato l’ex caserma dei Carabinieri, trasferiti negli anni Novanta. Attualmente è in uso al Comune di Pontremoli che ha deciso fosse sede della Biblioteca comunale (probabilmente sarà spostata nel Palazzo dell’ex Tribunale) e di alcune associazioni di volontariato. Questo edificio fa parte dei patrimoni storico-artistici pontremolesi da salvare assieme all’ex Convitto Marello (2mila mq.) sempre di proprietà della Provincia e anch’esso in vendita per un valore a base d’asta di 250mila euro.

Dopo l’addio della Congregazione degli Oblati di San Giuseppe che avevano aperto una casa nel 1903 per favorire l’educazione dei giovani (chiusa 80 anni dopo) e che funzionò da collegio di studenti per tutta la Lunigiana, l’immobile ha ospitato recentemente per qualche anno la scuola elementare a tempo pieno, ma ora è inutilizzato e in fase di degrado. La Provincia in smobilitazione non può far altro che sperare di cedere gli edifici. I prezzi sono già calati di molto: a gennaio 2016 l’ex caserma era in vendita con una base d’asta di 700mila euro, mentre il Marello partiva da 450mila.

Ma ci sono anche altri palazzi storici privati a Pontremoli (attualmente non utilizzati) che meritano attenzione e speranza di un futuro migliore: il Damiani e il Curini-Galletti. Il primo è un immobile del Settecento di grande prestigio: dimora sfarzosa di una della famiglie storiche pontremolesi presenti sin dalla metà del XIV secolo. L’edificio in via Cocchi 7 è lungo 36 metri, largo 30, organizzato attorno a due cortili, impreziosito dal ciclo di affreschi di Nicolò Contestabili del 1795.

"Il canto del cigno del fenomeno della quadratura a Pontremoli fra Sei e Settecento", scrive nel libro "Dimore pontremolesi" l’architetto Isa Trivelloni Manganelli.