Palazzetto a porte quasi chiuse Che fine ha fatto la determina?

Porte aperte, porte chiuse, porte socchiuse, porte scorrevoli, porte girevoli. Non c’è che l’imbarazzo della scelta per definire la situazione del palazzetto di Avenza per l’accesso del pubblico. Una storia che si trascina dallo scorso dicembre quando, con una determina dirigenziale, palazzo civico ha inibito l’ingresso al pubblico per ragioni di sicurezza (antincendio e antisismica). In un primo tempo la disposizione del Comune è stata osservata, ma con i mesi, è stata sempre più aggirata, per non dire ignorata. E adesso, con la ripresa della attività agonistica, la questione si ripresenta e per la partita dell’Audax, in tribuna c’erano oltre 60 persone. Ma già nella passata stagione erano state registrare anomalie, con i furbetti delle porte chiuse che si presentavano certi di entrare. Tra poca chiarezza e tanta incertezza, si fanno strada due domande: la determina è sempre in vigore? Se si, a chi tocca farla rispettare? Alla prima domanda la risposta è semplice: senza nuove comunicazioni, la determina è sempre in vigore. Meno certezze sulla seconda. Con la chiusura le società hanno un danno economico per i mancati incassi, ma consentendo l’ingresso del pubblico (seppure non pagante) beneficiano del tifo. Il Comune invece ci perde la faccia perché tra i cittadini si fa strada l’idea che le decisioni di piazza Due giugno non abbiano alcun valore e, non contando niente, magari dopo questa saranno anche altre le disposizioni che si potranno ignorare. E se dovesse succedere qualche cosa (se le tribune del palazzetto sono state inibite al pubblico vuol dire che ci sarà qualche fondato motivo sulla sicurezza) di chi sarà la responsabilità? Se la determina non viene osservata, o peggio ancora, nessuno la fa osservare, tanto vale revocarla.

Maurizio Munda