Omicidi, Bedini non risponde davanti al giudice

Secondo interrogatorio di garanzia per il trentenne carrarese accusato di aver ucciso Nevila e Camilla. Ieri a Ceparana l’ultimo saluto alla parrucchiera trans

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Per la seconda volta Daniele Bedini, il 32enne di Carrara indagato per un duplice omicidio, ha fatto scena muta davanti al giudice delle indagini preliminari avvalendosi della facoltà di non rispondere. Anche ieri mattina l’uomo, in carcere a Spezia, non ha risposto alle domande del giudice Fabrizio Garofalo, collegato da remoto nell’interrogatorio di garanzia per l’omicidio del transessuale Camilla, parrucchiera, all’anagrafe Carlo Bertolotti. Delitto avvenuto nella notte fra domenica 5 e lunedì 6 giugno in via Bradiola, traversa del viale XXV Aprile a Sarzana. Lo stesso atteggiamento Bedini lo aveva tenuto nell’interrogatorio dello scorso 10 giugno per l’omicidio di Nevila Pjetri, la prostituta albanese 35enne, residente ad Alteta, che era stata trovata cadavere sul greto del Parmignola il 6 giugno. Assistito in entrambe le occasioni dall’avvocato Rinaldo Reboa del foro di Massa. Ieri mattina, intanto, si sono svolti a Ceparana i funerali di Bertolotti: tanta commozione al passaggio del feretro.

Il falegname carrarese era finito il carcere a seguito di una serie di importanti indizi raccolti dai carabinieri del reparto investigativo della Spezia e dei colleghi della compagnia di Sarzana nel giro di 48 ore. Era stato accusato inizialmente della morte della Pjetri, poi era scattato un nuovo ordine di custodia cautelare anche per l’assassinio di Camilla, per il quale ieri si è svolto l’interrogatorio di garanzia. Sulla vicenda nel frattempo sono al lavoro anche i Ris di Parma che dovranno completare il quadro investigativo dopo l’ampio materiale già raccolto dai carabinieri della Spezia e Sarzana. Una svolta dovrebbe avvenire domani, quando nel corso dell’incidente probatorio verranno fatti i riscontri sugli esami di laboratorio effettuati. Ci saranno l’ingegner Fabio Bernardini il consulente tecnico della difesa di Bedini e l’avvocato Sara Tarabella, delegata dall’avvocato Silvia Rossi, nominato di fiducia di Leonardo Marku, marito della Pjetri. Le comparazioni riguardano la prova dello stub, le tracce ematiche trovate sul Ford Strada di Bedini, ma anche sulla Ford Fiesta di Camilla, al cui interno sono stati trovati bossoli di una calibro 22. Lo stesso calibro che avrebbe ucciso anche la Pjetri. L’arma non è mai stata trovata. Inoltre sono state esaminate le impronte, come quella di una scarpa nella Ford Fiesta, le scarpe e gli indumenti sequestrati a Bedini, compreso l’asciugamano arancione e quello rosso che dai filmati Bedini ha usato per coprirsi le parti intime e rientrare in casa in piena notte. Infine il mozzicone di sigaretta Wiston trovata vicino al cadavere di Nevila, stessa marca di sigarette trovata a casa di Bedini.

Carlo Galazzo