REDAZIONE MASSA CARRARA

Oltre mille ore in volo: il Pegaso 3 un ’angelo’ che salva vite

Medici e infermieri arrivano sul posto. Una squadra formata. da 15 sanitari

Oltre mille ore di volo in un anno, circa la metà per interventi di primo soccorso dove il tempismo è tutto: sulle Apuane come in altre zone impervie o difficili da raggiungere, medici e infermieri arrivano a bordo del Pegaso 3 per salvare vite con un sangue freddo che pochi possono avere. Una squadra formata da 15 medici anestesisti rianimatori, 15 infermieri specializzati e il supporto di tecnici formati del Soccorso alpino e speleologico toscano – Sast per affrontare tutte le sfide. Sono i numeri da record dell’elisoccorso della base di Massa Pegaso 3, nato nel 1999, e che in 23 anni è cresciuto e crescerà ancora. Alla guida c’è il dottor Alberto Baratta che traccia un bilancio dell’attività e delle sfide: "Nel 2021 abbiamo fatto 1.056 ore di volo, una cifra elevatissima". Oltre 400 ore di interventi primari e altrettante di secondari. "Intervento primario è quello che prevede l’arrivo e il primo soccorso sul posto con trasporto all’ospedale più idoneo vicino. Secondario è il trasporto da ospedale a ospedale. Incide molto il fatto che dobbiamo far fronte anche all’emergenza nelle isole, come l’Elba". In più ci sono le montagne, Apuane e Appennini, dove le sfide si moltiplicano: "Purtroppo soccorriamo ogni giorno cercatori di funghi che si sono persi o infortunati. Mentre gli escursionisti nel tempo hanno migliorato il loro comportamento, il tipico cercatore di funghi è ancora il signore di 80 anni che va in ciabatte. Persone che cadono e muoiono anche. Va benissimo andare in montagna ma bisogna andarci attrezzati. Questi sono soccorsi che tolgono l’elicottero da altre urgenze".

Elicosoccorso che lavora in sinergia con il Sast e pure le unità cinofile del soccorso alpino e che poche settimane fa ha assunto altre due giovani dottoresse, mediche anestesiste. "Perché devono essere medici preparati a far fronte all’emergenza anche grave in qualsiasi ambiente e il 20 o 30% degli interventi sono spesso critici". Il personale dell’elisoccorso Pegaso 3 oggi è formato da 15 medici anestesisti e 15 infermieri. A bordo salgono per le missioni due piloti, due infermieri e due medici, un tecnico Sast e un verricellista. Così l’elicottero può imbarcare un paziente critico e uno non critico oppure un paziente con un accompagnatore come nel caso dei bambini trasportati d’urgenza al Meyer: "In quel caso è necessaria la presenza a bordo di un genitore" conclude Baratta.