
di Giulia Frigerio
"Spesso quel che conta di più sono i silenzi, i battiti di palpebre, l’impaccio, i lapsus e i salti che, senza accorgersene, si fanno all’interno delle conversazioni. Per chi analizza questi sono elementi più importanti rispetto ai nostri discorsi. Come i sogni". Al 22 di piazza Mercurio, nel centro storico di Massa, un insieme di personaggi a metà fra reale e invenzione ha invaso gli ambienti della Biblioteca civica Giampaoli, portando con sé un universo di colori, stili e percezioni in grado, a tutti gli effetti, di andare “Oltre il visibile”, come il titolo della mostra promette.
Guidati dal curatore, il celebre storico dell’arte Antonio Natali, che ha reso possibile l’incontro di riflessioni e prospettive diverse, siamo stati invitati a osservare più da vicino le opere presenti, tutte realizzate dagli ospiti del Centro di Attività Espressive “La Tinaia”, nato all’interno dell’ospedale psichiatrico Chiarugi di Firenze, che dagli anni ’70 propone uno spazio di espressione creativa per i ricoverati. Il professor Natali ha accompagnato l’assessore Nadia Marnica, la direttrice della Biblioteca Susanna Dal Porto, il console del Touring Club Walter Sandri e i responsabili de “La Tinaia”.
Il percorso della rassegna parte dal legame fra arte e follia, che spesso accompagna l’introspezione nei meandri dell’inconscio e si espande fino a comprendere veri sprazzi di genialità che accomunano le opere ai grandi capolavori della storia dell’arte, come quelle di Chagall, Fautrier e Warho. Basta uno sguardo ai primi dipinti esposti per sfuggire alla mediocrità del consumismo e dell’omologazione, problematiche alle quali le personalità dietro ai dipinti de “La Tinaia” sono immuni. La mostra si snoda negli ambienti del primo piano con opere che sembrano condividere molto con lo spirito delle avanguardie del “secolo breve”.
L’arte è soggettiva, così come la percezione che se ne ricava. "È una questione spirituale, di riverbero – afferma Natali – ed è importante saper utilizzare le proprie doti personali, spirituali e intellettuali per scansare il conformismo al quale siamo indotti da televisione e giornali. Tutti indirizzano sempre agli stessi artisti, giustificandosi con l’etichetta del “grande evento”, così abusato che ormai non vuol dire più nulla. Mostre come questa rappresentano un atto di ribellione al conformismo: andare contro corrente non è mai facile ma è tanto più ammirevole rispetto a seguire la strada dell’omologazione". Fra i primi dipinti ad accogliere il pubblico in biblioteca c’è il ritratto di un’infermiera, con ogni probabilità reale ma rielaborata dalla mente dell’artista che ha dato vita a un affascinante personaggio fittizio, con uno stile che richiama quasi la Scuola di Parigi. "In questi dipinti c’è anche la presenza rasserenante degli operatori sanitari – spiega Natali – . Sono persone di riferimento, di cui i pazienti si fidano, per questo ricorrono spesso". Interessante, infine, soffermarsi a notare le somiglianze con gli artisti della contemporaneità. "Non c’è nessuno che nasca fuori dal tempo – conclude lo storico dell’arte, già direttore della Galleria degli Uffizi – e il fatto che abbiano desunto delle immagini o pensieri da un altro artista è naturale. Anche Michelangelo e Leonardo lo hanno fatto, è così da sempre".
Una mostra promossa da Comune e Biblioteca civica, con la collaborazione del Touring Club Italiano, resa possibile dallo scambio con La Tinaia e dalla curatela di una figura di spicco nel mondo dell’arte contemporanea, e sarà visitabile fino al 30 marzo.