REDAZIONE MASSA CARRARA

Nuovo ’taglio’ dell’Asl L’ufficio Igiene va a Massa?

Il direttore Francesco Sacchelli è vicino alla pensione e non si sa chi arriverà. Jacopo Ferri vuole incontrare Maria Letizia Casani: "No a nuovi colpi"

L’Ufficio Igiene della Lunigiana con il prossimo pensionamento del direttore Francesco Sacchelli e senza l’indicazione del successore da parte dell’Asl entra in una situazione di precarietà con la prospettiva di essere accorpato a Massa. Per scongiurarlo il sindaco Jacopo Ferri ha scritto al direttore dell’Asl Toscana Nord Ovest Maria Letizia Casani invitandola ad un intervento immediato per garantire la continuità attraverso una nuova nomina e assegnando nuovo personale che possa implementare in modo definitivo e con inquadramento lavorativo stabile l’organico dell’Ufficio. "Non sarà accettabile qualunque diversa soluzione che non preveda la sostituzione del dottor Sacchelli accorpando a Massa la direzione di un ufficio fondamentale", avverte Ferri. L’assenza della figura direttiva del medico d’igiene sarebbe un nuovo colpo per la Lunigiana che continua ad essere ingiustamente privata di servizi e riferimenti professionali. "Anche il medico del lavoro, non ancora sostituito, dovrà al più presto essere riassegnato - aggiunge il sindaco -. La difficoltà esistente nel reperire le figure necessarie sembra usata strategicamente per nascondere finalità diverse o l’assoluta incapacità programmatoria". La delicatezza delle competenze svolte dall’Ufficio Igiene rende urgente questo intervento riorganizzativo, così come la riattivazione delle funzioni di controllo delle acque (acquedotti, fonti pubbliche piscine, terme) e di monitoraggio della “legionella“ in tutte le strutture residenziali (alberghi, ospedali, Rsa e Comunità). "Tale servizio inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza - prosegue Ferri - soffre del fatto che in questi ultimi tempi (già da prima del Covid) non si riesca più ad espletare il controllo delle acque della zona con la frequenza prevista dalla legge. I controlli sono più che dimezzati ormai da anni in Lunigiana a causa della mancata previsione di una specifica attività di trasporto dei campioni, che dovrebbero pervenire al centro di raccolta di Massa e poi trasferiti al laboratorio per le operazioni conseguenti. Il contratto di trasporto di tali campioni d’acqua, che lega l’Asl ad un soggetto privato, sembra incredibilmente non contemplare il servizio in Lunigiana". Ciò obbliga gli operatori a ridurre drasticamente le attività di prelievo realizzate solo 2 volte alla settimana (anziché 4) e soltanto grazie alla disponibilità della ditta che si occupa di trasferire in quegli stessi giorni il materiale del servizio veterinario e si fa così volontariamente carico di trasferire a Massa anche i campioni d’acqua. Una situazione non più tollerabile che crea disfunzioni organizzative. Natalino Benacci