Nuove strutture interne per ridurre le attese al pronto soccorso

Si attivano nuove strutture semplici all’interno delle unità operative complesse di Medicina con l’obiettivo di ridurre i tempi d’attesa in Pronto soccorso. La presenza di queste nuove strutture è stata sancita in una delibera firmata mercoledì dal direttore generale Maria Letizia Casani. "La sezione integrata all’unità operativa complessa (UOC) di Medicina generale - spiega la delibera - permetterà di coadiuvare la regia delle attività inerenti le specialità della medicina interna nel presidio, realizzando quindi un rafforzamento della direzione specialistica e una miglior gestione delle attività e dei percorsi ospedalieri, in stretta collaborazione con il Pronto soccorso, con la finalità della presa in carico precoce dei pazienti e dell’ottimizzazione della gestione delle urgenze internistiche".

Questo nuovo modello organizzativo vuole dare una risposta al cosiddetto fenomeno del “boarding” (pazienti in attesa di ricovero), il fattore che più incide sul sovraffollamento in Pronto soccorso. Avere quotidianamente a disposizione un numero preordinato di posti letto per esigenze di ricovero ordinario potrà sicuramente dare sollievo limitando le difficoltà che interferiscono con il regolare funzionamento del settore dell’emergenza urgenza, ottimizzando l’utilizzo della risorsa posto letto e potenziando l’interfaccia tra Pronto soccorso e gli altri reparti ospedalieri, perché il buon funzionamento di questo percorso è responsabilità complessiva dell’intero ospedale.

Il nuovo modello organizzativo è stato messo in atto negli ospedali di Livorno e Versilia ma tra la fine di marzo e l’inizio di aprile il percorso sarà attivo anche all’ospedale Apuane. Entro breve anzi verrà bandito il nuovo incarico per la responsabilità dell’unità operativa semplice. "L’obiettivo - spiega il direttore del dipartimento delle specialità mediche, Roberto Andreini - è duplice: accogliere il prima possibile nei letti delle unità operative di Medicina interna i pazienti comunque destinati ad essere ricoverati, riducendo così al minimo l’attesa nei locali del Pronto soccorso"