
"Non trasferiamo la chemioterapia" Il grido dei pazienti lunigianesi
"Giù le mani dal Monoblocco, serve anche alla Lunigiana". Lo chiede il Movimento Aurora che attraverso Floriano e Barbieri e Gianluca Predetti interviene nel rimpallo di vedute fra Asl e Regione sulla chiusura del reparto di chemioterapia.
"Carrara è un crocevia essenziale anche per la Lunigiana che contava, dopo il depotenziamento dei nosocomi di Fivizzano e Pontremoli, in un polo medico più accessibile per la zona montana. La riapertura promessa da Asl nel 2030 ha tempi troppo lunghi per il fabbisogno locale e il Noa, d’altronde, non crediamo abbia una capacità tale da supportare l’ intera provincia. Sette anni, inoltre, sono lunghi a passare – proseguono dal Movimento Aurora – con il rischio che l’ospedale apuano, strettamente necessario per emergenza e urgenza, venga intasato dalle cure croniche. La nostra preoccupazione è ulteriore dopo aver letto sui giornali che Eugenio Giani denuncia un ammanco di 1 miliardo sui 7 e mezzo richiesti dal Pnrr. Si faccia chiarezza – l’ennesima richiesta è del comitato – su questa questione fondamentale per i cittadini".