
di Angela Maria Fruzzetti
La guerra estiva di Guadine e della valle del Renara è dichiarata. Lo ha fatto l’amministrazione comunale con una lettera attraverso cui l’assessorato all’ambiente chiede il supporto di tutti gli enti competenti in materia per rimuovere, dopo averne verificato la presenza, gli abusi. Quali? Alcuni muretti di sassi di fiume, che talvolta tengono fermi teli di nylon, sistemati ad arte per formare delle piscine naturali dove fare il bagno, come da antica tradizione, spiegano allargando le braccia gli abitanti. La lettera è stata mandata a Genio Civile, Consorzio di Bonifica, Parco delle Apuane e Carabinieri Forestali. A loro l’assessore Paolo Balloni ha chiesto una mano per intervenire in maniera congiunta e “demolire” le pozze artificiali.
Ma gli abitanti della frazione di Guadine non ci stanno. "Siamo sommersi da problemi che negli anni si sono incancreniti – commenta Stella Novani – e pensano a una pozza che non disturba nessuno?" L’elenco delle mancanze, secondo i residenti, è lungo. A partire dall’assenza della rete fognaria, dal segnale per la telefonia mobile che qui è un miraggio, dal degrado delle linee elettriche e telefoniche fisse che ad ogni colpo di vento saltano. E poi ci sono le strade invase da sterpaglie che riducono la carreggiata, i cinghiali alla porta di casa, ai cassonetti che rilasciano miasmi nauseabondi, al deficit di parcheggi. "E si organizza una task force per una pozza nel fiume? Siamo alla follia!" sbotta Roberto Biagi. "L’anno scorso l’amministrazione è intervenuta in modo corretto, eliminando gli abusi e facendo una sana pulizia nell’alveo del fiume – aggiunge Pietrina Novani – : un’azione necessaria. Inoltre ha ristabilito l’ordine lungo la strada con divieti contro le soste selvagge, e anche quello è stato un intervento che aspettavamo da tempo".
La situazione è migliorata notevolmente secondo gli abitanti. Pozze nel fiume non ce ne sono: sono tutti bacini naturali. "L’unica pozza è quella di “Guadine beach”, curata da Roberto che puntualmente mette un telo di nylon per poi toglierlo a fine stagione – precisano gli abitanti – . La stagione alle Guadine è brevissima: i bagni al fiume iniziano a luglio per finire dopo ferragosto, quando il sole comincia a calare e l’aria, lassù, diventa più fresca. L’estate però è molto sentita dai residenti perché in quella zona per alcuni mesi non arriva il sole. E quando i raggi cominciano a inondare le case, diventa una festa: la gente esce, si ritrova in strada, si gode l’aria pulita nella brezza del fiume.
"Sarebbe un vero peccato togliere questa pozza – interviene Jessica Maghelli –. Da anni frequento questi luoghi con la mia famiglia. Ed è una gioia: acqua limpidissima, pozze incastonate nel verde delle vallate: un paradiso che va mantenuto". Il torrente di Renara è meta di moltissimi bagnanti che vengono anche da fuori provincia e regione. Roberto Biagi conserva un registro dove la gente lascia il proprio pensiero. In quel registro, in quelle frasi è racchiusa la storia del fiume, allegramente animato dalle famiglie massesi e non per solo due mesi l’anno. Insomma, perchè accanirsi contro una pozza? Non sono certo quelli i problemi di Guadine e dintorni, e non solo lo reclamano i residenti ma tutti i frequentatori e gli amici del fiume. "Stavolta si esagera!" sostengono.