
Rammaricato per la vendita della palazzina Mangiarotti anche Paris Mazzanti. Insieme all’opposizione che già in consiglio comunale ha sottolienato l’inopportunità dell’alienazione, considerta necessaria dalla sindaca per la salvezza di Carrarafiere, l’ex direttore di Marmi macchine considera l’eventualità surreale per il valore architettonico della palzzina. "Stiamo parlando di un’opera di valore internazionale nel campo dell’architettura. Un’opera che è stata visitata da quando fu costruita nel 1991 da una infinità di architetti provenienti da tutto il mondo, per capire e apprendere come fosse possibile utilizzare il marmo in forma strutturale e da tanti giovani delle facoltà di architettura Italiane accompagnati dai loro professori. La foto di questa grande opera artistico-industriale è presente nei più grandi studi di architettura del mondo a conferma della genialità di quel grande artista che è stato Angelo Mangiarotti. Lui di Carrara era figlio, perché sentiva dentro di sé una attrazione incredibile verso questa materia che amava e che sceglieva accuratamente in cava per le sue meravigliose opere. Cosi come amava parlare con gli imprenditori e cavatori, convinto che fosse necessario capire, imparare e poi creare. Per Mangiarotti lo studio di questa opera costituisce una tappa significativa nella lunga e articolata ricerca sviluppata nell’ambito dei materiali lapidei. La copertura è realizzata con lastre curve di marmo bianco di Carrara di soli 6 centimetri con una lunghezza di 5 metri e una larghezza di 1 ottenute da grandi blocchi di marmo. Angelo Mangiarotti firma inoltre sempre per la Imm anche il famoso cono cielo un’opera che dimostra i progressi della tecnologia a favore delle opere artistiche monumentali. La tecnica e sempre quella di ricavare da un blocco di marmo una serie di conci che poi ,sovrapposti uno sull’altro, costruivano il cono cielo (cosi chiamato perché dall’intrno si vede il cielo). Questa opera anch’essa molto famosa nel mondo (vincitrice di una edizione del Marble architectural awards) è esposta all’ingresso della fiera. Nel 2010 Carrara Marmotec dedicò a Mangiarotti una mostra in cui furono esposti oltre 100 pezzi disegnati nel corso di una grandissima carriera creativa e alcuni sono rimasti patrimonio di Carrara nel parco Puccinelli". Senza entrare nel merito della vendita, Mazzanti ricorda che non si vende una palazzina, ma un’opera architettonica famosa in tutto il mondo. A tal proposito Mazzanti ricorda il recupero di ’Zero’, il cubo di marmo progettato dallo studio di architettura di fama mondiale Snohetta in collaborazione con Paolo Armenise e Silvia Nerbi che fu esposto alla Statale di Milano in occasione del fuori salone del 2011 per poi essere collocato a Carrara in piazza Alberica in occasione della prima di Marble weeks. "Adesso – conclude Mazzanti – è dimenticato nei magazzini della fiera e qualcuno dovrebbe provvedere al recupero".