"Noi pendolari, dimenticati e maltrattati dai disservizi del trasporto pubblico"

Salta la corsa dell’autobus e per andare al lavoro a Viareggio e per andarci deve chiedere un passaggio. La protesta arriva Raffaella Del Monte, pendolare che vive a Marina di Carrara. "Il 13 settembre, come da due anni a questa parte, – scrive per andare al lavoro sono andata alla fermata per prendere l’autobus di Autolinee Toscane (At-bus) della linea E1, che collega Marina di Carrara con Viareggio. Dopo 20 minuti di attesa io, e tanti altri viaggiatori, abbiamo realizzato che l’autobus delle 7,52 non sarebbe più arrivato. Ho cercato di contattare l’azienda senza successo (nel pomeriggio il call center era ancora mal funzionante). Ho inviato una mail di protesta senza risposta. Col disagio che tutti possono capire mi son dovuta trovare un passaggio fino al luogo di lavoro".

Ma i problemi dei pendolari non sono limitati ad un’unica corsa saltata. "Dall’inizio dell’estate la linea E1 è stata divisa in due tratte col conseguente obbligo di prendere una coincidenza che spesso non si trova – continua Raffaella Del Monte – . Il numero di autobus che collega direttamente le Apuane con la Versilia è calato drasticamente. Si pubblicizza tanto l ‘autobus notturno della Versilia, ma chi pensa ai pendolari che la mattina devono andare a lavorare? Lasciamo stare il comportamento del personale di linea, spesso scontroso, maleducato e senza alcun riguardo verso i locali e i turisti. Mai una spiegazione, mai una gentilezza, al massimo si può sentire un ‘Ma non sa leggere?’. Se, invece, alla porta si presentano 4 energumeni senza biglietto i toni diventano più pacati".

La donna racconta di autisti che sarebbero scesi a Marina di Carrara lasciando l’autobus aperto per andare a fare colazione. "Alcune settimane fa avevo già contattato l’azienda per gli stessi motivi, ma non è cambiato nulla – conclude –. Non mi hanno neppure rimborsato il biglietto della coincidenza persa a causa della mancata comunicazione tra autisti e azienda".