REDAZIONE MASSA CARRARA

"No alla discoteca in strada, troppi rischi"

Dino Neri, storico dj, contesta la movida selvaggia e condanna gli atti di teppismo: "noi gestori dobbiamo essere aiutati e non combattuti"

L’Italia è ripartita ma le discoteche sono ancora al palo. E il settore freme per riaprire in sicurezza. Ma per ora il ballo resta vietato. Gli operatori però non ci stanno. "Siamo arrivati al paradosso - racconta Dino Neri del Silb, il sindacato italiano locali da ballo - le discoteche sono chiuse e si permette di ballare per strada. Assurdo. La movida ha superato ogni limite. La vita notturna, il divertimento dei giovani ora è fuori controllo. E se ne pagano le conseguenze con i centri storici delle città devastati dai teppisti spesso ubriachi e drogati che spaccano tutto". Dino Neri ha un curriculum di prestigio, dj e proprietario di una delle più note discoteche italiane, la storica Alhambra di Sarzana poi chiusa, ha scritto anche un libro nel ’97 in cui segnalava il declino e la deriva dei locali da ballo. Ora gestisce un locale a Marina di Carrara a due passi da dove, giovanissimo, cominciò la sua avventura, assieme al maestro Dino Termine.

"Forse le discoteche dovevano essere difese a suo tempo e non combattute. Noi gestori avremmo avuto le nostre colpe ma qualcuno doveva aiutarci a non fare errori. I giovani hanno bisogno di divertirsi in locali sani e controllati non per strada come succede ora.

E non si può tollerare - va dritto al problema Neri - che alla movida, termine tra l’altro improprio perché è nato a Madrid e significa vita notturna nelle sale da ballo, si assista a spettacoli indecorosi con giovani fuori controllo, che si ubriacano. Ecco, allora mi viene da dire: ma chi fa bere loro alcolici a ripetizione, vuole questa deriva, è complice degli atteggiamenti violenti che poi inevitabilmente si scatenano? Qui a Marina di Carrara si è arrivati ad aggredire la polizia. Non è ammissibile. Le discoteche non vanno criminalizzate - aggiunge Neri, padre di Alex, dj di fama internazionale - chi rispetta le regole va tutelato, sostenuto, non bersagliato e chi invece preferisce il far west allora è giusto che sia punito. Io faccio una considerazione semplice e mi rivolgo alle famiglie, ai genitori: siete più tranquilli se un vostro figlio va a divertirsi in una discoteca con tanto di personale addetto alla sicurezza adeguato e professionale o invece se calca l’asfalto delle strade allo sbaraglio? Credo che non ci siano dubbi.

Nei prossimi giorni chiederò un incontro al sindaco di Carrara De Pasquale per illustrargli le mie idee che mi hanno sempre accompagnato in questo lungo percorso della notte. Il problema movida violenta esiste, inutile fare come gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia. Tutti assieme, noi gestori, forze dell’ordine, autorità, dobbiamo collaborare e assicurare il divertimento nel pieno rispetto delle regole. La pandemia ci ha devastati, ora bisogna rimettere in moto la macchina con tutti gli standard di sicurezza se vogliamo davvero rinascere". In attesa del via libera anche per le discoteche, i gestori del divertimento notturno non si faranno certo trovare impreparati. "In un locale pubblico così frequantano come le sale da ballo - spiega ancora Neri - è giusto che le forze dell’ordine agiscano i stretta collaborazione altrimenti quale altra soluzione? Noi non possiamo essere lasciati soli. Un’altra starda è quella del circolo privato: allora io faccio entrare solo i soci che sono più controllabili perché devono registrarsi e lasciare il documento. Se succede qualcosa sappiamo chi andare a cercare. Nelle risse scaturite alla movida è tutta una baraonda non si sa mai chi si ha di fronte. Meglio stare in discoteca che in strada, questo è poco ma sicuro".

Guido Baccicalupi