"No al biodigestore. Soluzione sorpassata"

Il gruppo di ambientalisti replica alla Cisl e chiede di stoppare un progetto dannoso per la salute.

"No al biodigestore. Soluzione sorpassata"

"No al biodigestore. Soluzione sorpassata"

Prosegue il dibattito sulla realizzazione del biodigestore del Cermec. A intervenire sul tema è la rete di associazioni e comitati contrari alla nuova struttura, fortemente preoccupati per la futura costruzione dell’impianto. L’appello delle associazioni è rivolta soprattutto a Luca Mannini, segretario della Fit-Cisl provinciale, intervenuto nei giorni scorsi sul biodigestore. "Chiediamo al sindacalista come mai sia dichiaratamente favorevole a costruire un impianto così inquinante – sottolineano - in considerazione del fatto che il metano, a partire dal 2035, non potrà più essere utilizzato in quanto combustibile fossile e che stante i tempi tecnici è presumibile che non sia messo in funzione prima di 5 anni. Evidentemente la lezione della ex Farmoplant dell’area Sin non ha insegnato proprio nulla. Anche allora i sindacati difendevano a spada tratta il diritto al lavoro a scapito di quello alla salute. Tutti noi abbiamo ben presente com’è finita. I costi in termini di salute sono stati enormi". La rete di associazioni e comitati elenca poi un dato proprio sulla salute, ricordando il primato di Massa-Carrara nei tumori in Toscana nonostante i 36 anni trascorsi dalla chiusura dello stabilimento, a cui aggiungere i posti di lavoro persi nel 1988 e il diritto al risarcimento non rispettato. "Le bonifiche non sono state fatte – proseguono - e se verranno fatte, le dovranno pagare i cittadini. Ci auguriamo che il biodigestore non venga portato avanti né a Massa Carrara né altrove. Ciò anche sulla scorta delle informazioni avute da illustri scienziati provenienti dal mondo universitario con una lunga esperienza nel settore. Invitiamo i sindacati, le forze politiche e le istituzioni, in primis i sindaci, a fare un passo indietro e lavorare per costruire un’alternativa davvero sostenibile".