REDAZIONE MASSA CARRARA

Nardi e Alluisini a giudizio Accusati di abuso d’ufficio

Il gup Berrino ha accolto la richiesta avanzata dalla procura della Repubblica. L’ex ad: "Non ho firmato io contratti, ora la società non può investire gli utili"

Abuso d’ufficio per la vicenda dell’affitto alla Porto di Carrara spa dell’area retroportuale di viale Zaccagna: con questa accusa il gup Berrino, accogliendo la richiesta della procura, ieri a rinviato a giudizio l’ex presidente di Area spa Carlo Alluisini e l’ex amministratore delegato Filippo Nardi. Prima udienza il 6 ottobre. Sotto la lente dei magistrati erano finiti i passaggi di locazione fra Area, società pubblico-privata (il 36% è controllato dal Comune di Carrara, il 10,7% dalla Provincia di Massa Carrara, il 4,7% dal Comune di Massa e il restante 49 a suo tempo dalla Porto spa che è stata poi ceduta nell’agosto del 2019 all fondo infrastrutturale Holding Portuale F2i). L’inchiesta iniziò nel 2016 quando l’allora procuratore Aldo Giubilaro, assieme alla Guardia costiera, decisero di mettere sotto osservazione i movimenti sulle banchine del porto. Dopo il sequestro di alcuni piazzali, la magistratura aprì il dossier su affitto e subaffitto di Area spa. "La società – scrisse Giubilaro in una nota trasmessa alla stampa, – era proprietaria di un ampio terreno in viale Zaccagna, di oltre 222mila metri che con un contratto del 2011 cedette in affitto alla Porto, di cui Nardi all’epoca era amministratore delegato, per quasi 900mila euro". Con un contratto dello stesso anno 114mila metri di terreno di Area spa vennero a loro volta ceduti in locazione al Nuovo Pignone a un canone annuo di un milione e 900mila euro. Da qui Giubilaro sostenne che "agendo in concorso tra di loro Alluisini e Nardi procuravano alla Porto un ingiusto vantaggio patrimoniale e arrecavano nel contempo alla parte pubblica di Area un ingiusto danno". La procura contesta il fatto di aver ceduto in affitto il terreno da Area a Porto spa senza una gara di appalto pubblica, ma si sia seguito invece l’affidamento diretto. Così, secondo l’impianto accusatorio, si prefigura "per Nardi in particolare un mero interesse personale oltre che un palese conflitto di interessi rivestendo contemporaneamente anche la carica di amministratore delegato di Area". Ieri all’uscita dal tribunale il dottor Nardi che è tutelati dagli avvocati Enrico Marzaduri e Angelo Ricci, ha così commentato: "In verità, come risulta dai contratti di locazione del primo gennaio 2011 e del 4 luglio 2011 depositati agli atti, io non li ho sottoscritti né come ad della Porto spa né come ad di Area spa. Gli stessi contratti sono stati deliberati dai rispettivi cda con la presenza e l’approvazione dei rappresentanti degli azionisti pubblici ma con la mia astensione, come risulta dai verbali di riunione. La procura poi ci costrinse a modificare lo statuto di Area che prevedeva che gli utili fossero reinvestiti. Invece la magistratura volle che andassero distribuiti ai soci. Cinque milioni di investimenti sfumati. Chiarirò tutto in udienza".

Guido Baccicalupi