Montepepe, la collina trascurata Chiusure abusive sul sentiero

Sopralluogo del Comitato per Turano insieme a Italia Nostra nell’area verde da recuperare

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La collina di Montepepe è in uno in stato di trascuratezza estrema: il sentiero che costeggia l’ospedale del Cuore oggi non è percorribile per le buche che si sono formate dopo le ultime piogge e sono un rischio per i pedoni. Lo ha riscontrato il Comitato per Turano che, dopo aver ripulito parte di via delle Ferriere, ha fatto un sopralluogo insieme ai soci di Italia Nostra sulla collina, oggetto di discussione nell’ultima riunione nella frazione. Alla situazione di degrado di Montepepe, denuncia il Comitato, si aggiungono i tratti del Vicolo delle Ferriere ancora inaccessibili al pubblico per i cancelli installati da privati cittadini, problema di cui l’amministrazione dovrebbe farsi carico. I residenti hanno ricordato che, prima della costruzione di alcuni edifici, la collina di Montepepe rappresentava per tutta la frazione uno spazio verde perfetto come luogo di incontro e per celebrare feste e pic nic. "Oggi però mancano arredi ordinari, di facile reperimento – spiega il Comitato –, come tavoli e panchine, oltre che indicazioni stradali che permettano a chi transita dall’Aurelia di essere informato della presenza dello spazio verde offerto dalla zona. Uno spazio ricco di piante di corbezzoli e vegetazione fiorente, che però avrebbe un bisogno importante di manutenzione ordinaria, e la rimozione dei rifiuti abbandonati come ruote di gomma e altro".

Montepepe, ricordano i cittadini, oggi è zona di caccia. "Nonostante l’estrema vicinanza ad un Ospedale pediatrico che dovrebbe renderla una zona sensibile all’inquinamento acustico – sottolineano –. Questo stato di cose rende di fatto la collina fruibile alla cittadinanza solo due giorni la settimana in periodi di caccia, dato che nel resto dei giorni si potrebbe incappare in un cacciatore". Carlo Milani di Italia Nostra, ha illustrato le azioni intraprese in passato per portare all’attenzione delle istituzioni le criticità della collina, prime fra tutte le condizioni del Canalmagro dove le briglie sono montate al contrario causando sistematici accumuli di ghiaia e terre.

Ora il comitato vuole creare una rete sinergica con le associazioni ambientaliste che permetta di restituire alla comunità l’area, accogliendo le proposte per apportare dei miglioramenti. In calendario un incontro con il Cai, poi valuterà ogni azione da proporre alle istituzioni affinchè si facciano carico di supportare i cittadini in quest’opera di cura delle periferie abbandonate.