Migranti, torna la Open Arms. A bordo 90 bimbi senza genitori

Saranno 168 gli stranieri che domani alle 15 approderanno sulla banchina del porto di Marina . Già messa in moto la macchina dell’accoglienza coordinata dal prefetto Guido Aprea.

Migranti, torna la Open Arms. A bordo 90 bimbi senza genitori
Migranti, torna la Open Arms. A bordo 90 bimbi senza genitori

Arriverà domani alle 15 la Open arms. Un nuovo sbarco che porterà sulla banchina Taliercio altri 168 migranti. Persone fuggite dall’inferno raccolte dalla nave che questa volta ha effettuato tre diversi salvataggi. Il primo di 110, il secondo di una trentina di persone il terzo altre 33. Gommoni e scafi intercettati sulle coste internazionali davanti alla Libia che la Open arms ha salvato e recuperato. Inizialmente la destinazione era Genova, ma poi, secondo il decreto Piantedosi, il porto sicuro è stato individuato a Marina di Carrara.

La macchina dei soccorsi, ormai oliata e collaudata, si è già messa in moto con il prefetto Guido Aprea che organizzerà e coordinerà l’intero sistema di accoglienza. La Open Arms ha già subito una sosta a Lampedusa per consentire a una donna con problemi di salute di essere adeguatamente curata in ospedale. Questa volta a bordo tantissimi saranno i minori. Ben 90 saranno i piccini non accompagnati e questo complicherà notevolmente l’iter dell’accoglienza. Con quello di domani salgono a sette gli sbarchi nel porto di Marina di Carrara, ancora una volta giudicato dal governo come ‘porto sicuro’. Una volta sulla banchina i migranti saranno trasportati nei padiglioni di Imm per le operazioni di identificazione, per le visite mediche e per il successivo smistamento nei centri di accoglienza. Il tutto seguendo un protocollo ormai collaudato che la macchina dei soccorsi della prefettura (che coordina le operazioni di accoglienza) ha messo a punto fin dal primo sbarco.

Prima di scendere un cordone sanitario per poi andare alla Imm. Dopo essere stati rifocillati uomini, donne e bambini saranno poi trasportati nei vari centri di accoglienza. Come sempre sarà fondamentale il lavoro dei mediatori culturali, che parlando nella lingua dei migranti cercheranno di capire tutte quelle situazioni ‘difficili’ da percepire, come per esempio stupri e violenze, come è già successo con molte donne negli sbarchi precedenti. Non a caso i padiglioni del complesso fieristico in occasione degli sbarchi vengono dotati di un ambulatorio ginecologico e di un ecografo.