LAURA SACCHETTI
Cronaca

Michelangelo fa rinascere il castello. Gli ‘Uffizi’ in mostra al Malaspina

Esposte due opere del museo fiorentino e atti cinquecenteschi inediti sulla presenza del genio in provincia

Michelangelo fa rinascere il castello. Gli ‘Uffizi’ in mostra al Malaspina

Michelangelo fa rinascere il castello. Gli ‘Uffizi’ in mostra al Malaspina

"Oggi è una grande emozione inaugurare la 45ª iniziativa degli Uffizi Diffusi, progetto iniziato tre anni fa; ed è emozionante farlo in questo Castello che probabilmente ha ospitato anche Michelangelo". Ha esordito così Eike Schmidt, il direttore delle Gallerie degli Uffizi, durante la conferenza di presentazione della mostra “Il Marmo e Michelangelo: Un mito dai Lorena ai Savoia nelle collezioni degli Uffizi”. Erano un centinaio i presenti ieri mattina nel Castello Malaspina di Massa, e tra di loro autorità civili, militari ed esponenti politici e del mondo dell’arte, per la preview della mostra.

Il sindaco Francesco Persiani ha presentato il progetto che ha visto la collaborazione delle Gallerie degli Uffizi con l’Archivio di Stato di Massa, con la curatela della professoressa Luisa Passeggia. E’ intervenuto anche il presidente della regione Toscana Eugenio Giani che da subito ha sostenuto l’iniziativa degli Uffizi Diffusi. Le sale rinascimentali del Castello Malaspina ospitano da oggi fino al 14 gennaio due opere dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, parte delle Gallerie degli Uffizi: un bassorilievo dello scultore Vincenzo Consani del 1840 raffigurante il Ritratto di Michelangelo in forma di medaglia all’antica e un dipinto, Michelangelo che legge le sue poesie in casa di Aldrovandi, di Francesco Vinea del 1863. Opere che rappresentano la riscoperta del genio di Michelangelo durante l’Ottocento, dal Romanticismo fino alla celebrazione delle glorie nazionali del nuovo Regno d’Italia.

Il cuore della mostra è il rapporto tra Michelangelo Buonarroti e il marmo delle cave delle Apuane. La dottoressa Francesca Nepori, direttrice dell’Archivio di Stato di Massa ha poi spiegato la presenza in mostra di testimonianze tangibili della presenza di Michelangelo sul territorio. Sono infatti esposti quattro degli otto contratti che attestano che l’artista si riforniva frequentemente alle cave di marmo di Massa Carrara. "Sono esposti – ha spiegato la dottoressa Nepori – anche due disegni che raffigurano il Castello Malaspina nel 1600 e sei vedute storiche di Massa e Carrara, di cui quattro realizzate dal pittore massese Saverio Salvioni e altre due da un artista anonimo". "Il nucleo principale della mostra – ha sottolineato la professoressa Luisa Passeggia – è il marmo e Michelangelo; ed è intorno a questo nodo tematico che ho voluto mettere in dialogo questa visione fiorentino centrica con quella della materia e del territorio. Ho cercato di mettere in relazione la grandezza di Michelangelo con il tessuto culturale locale cercando di far emergere la cultura del marmo, fondamentale sono quindi le opere che fanno da contorno alle due grandi rappresentazioni della collezione degli Uffizi. Il marmo quindi diventa il veicolo, il vettore per la cultura in ambito sociale, artistico e letterario".

"Questo è un luogo simbolo della toscanità – ha proseguito Eike Schmidt riferendosi al Castello Malaspina – e si vede quanto sia strategico. Ci porta verso le Alpi Apuane dove Michelangelo veniva di frequente per scegliere il marmo, insieme ad una serie di figure che lo accompagnavano. Quando il sindaco Persiani è venuto agli Uffizi infatti ci siamo trovati subito d’accordo sull’idea di portare qui questa mostra". "Il Castello Malaspina – ha ribadito il sindaco Persiani – è un bene prezioso e come amministrazione ci stiamo mettendo il massimo impegno per renderlo fruibile, attraverso migliorie e interventi di restauro anche grazie ai fondi del Pnrr, e non c’era miglior occasione di questa per suggellare questo nuovo inizio".