
Alle prossime elezioni amministrative ci sarà un aspirante sindaco in meno del previsto. Alessandro Matteucci ha deciso di fare un passo indietro e non formalizzare la propria candidatura per la poltrona da primo cittadino. Per il notaio, milanese di nascita, ma carrarese d’adozione, che si era presentato parlando di democrazia diretta e senza nascondere posizioni alle lotte no vax e no green pass si tratta dunque di una fermata nel proprio percorso politico, ma solo a livello locale. "Nonostante in questi mesi abbia ricevuto tanti attestati di stima la risposta non è stata sufficiente – spiega Matteucci -. Per candidarsi a sindaco c’è bisogno di avere una squadra attorno e in questo momento il mio progetto a livello locale non è riuscito a formarla. Io comunque vado avanti, ma per il momento solo su scala nazionale dove il messaggio che porto è molto apprezzato. Questo non significa che a livello locale io non sarò sempre a disposizione per ascoltare chi voglia confrontarsi con me". Senza più Matteucci nell’agone elettorale restano, per ora, sei aspiranti primi cittadini. A sinistra ci sono Vittorio Briganti con la sua lista politica La Comune, ci sono poi Serena Arrighi con il Pd, Azione, il Pri ed Europa Verde e Rigoletta Vincenti con il Movimento 5 Stelle, Rifondazione, Articolo Uno, Sinistra Italiana e Carrara progressista. A destra invece a contendersi il campo ci sono Andrea Vannucci, forte dell’appoggio di Forza Italia e Fratelli d’Italia, e Simone Caffaz con la Lega, il Nuovo Psi e una folta platea di liste civiche. A loro si deve aggiungere Ferdinando Locani che si presenta con Italia Sì. Per tutti questi la campagna elettorale è ancora nel vivo tra incontri e presentazioni. Arrighi, per esempio, sta proseguendo la sua campagna di ascolto sul territorio il cui ultimo appuntamento si è tenuto all’ospedale di San Giacomo per parlare con i cittadini. "L’obiettivo per il centro – spiega Arrighi - è riportare la gente a vivere il centro, a partire da studenti e giovani coppie con bambini. Non sarà facile ma l’imperativo è costruire una Carrara nuova. Questa città ha un grande passato, ma non dobbiamo averne troppa nostalgia".