ROBERTO OLIGERI
Cronaca

Medaglia d’onore al nazista che uccise civili in Italia, indignazione generale

Il sindaco di Engelsbrand premia l’ex sergente delle SS Kusterer. L'amarezza del sindaco di Fivizzano

Il borgomastro Rosenau premia Kusterer

Massa 6 marzo 2016 - Appena appresa la notizia, Paolo Grassi, sindaco di Fivizzano, comune martire della Lunigiana con oltre 400 civili trucidati dai nazisti nell’estate del 1944, in un primo tempo non voleva crederci. Nella civilissima Germania di oggi, Bastian Rosenau, il borgomastro di Engelsbrand, realtà amministrativa del Baden-Wurttemberg, ha premiato con una medaglia d’oro il concittadino Gugliemo Kusterer. Il problema è che Ernst Wilhelm Kusterer, nato a Salmbach, ora Engelsbrand, 94 anni fa, era comandante di squadra (sergente) di una compagnia delle SS, ed è stato condannato in Italia in via definitiva a due ergastoli – nel 2008 e nel 2009 – per le stragi naziste di San Terenzo Monti (17-19 agosto 1944), Vinca (24-27 agosto 1944) e Marzabotto-Monte Sole (29 settembre-5 ottobre 1944). Oltre 1150 le vittime.

In Lunigiana sono oltre 350 civili uccisi, quasi tutti donne, vecchi e bambini, nelle stragi di San Terenzo Monti e Vinca. Una storia terribile, per cui l’anziano nazista non ha mai provato rimorso e mai ha scontato un giorno di detenzione. Una vicenda tragica che contrasta con le belle parole con le quali il suo Comune gli ha tributato l’onorificenza: «Wilhel Kusterer – si legge nella motivazione – riceve la medaglia d’onore di Engelsbrand in quanto cittadino che ha reso grandi servigi al suo comune d’origine, un cittadino attivo e onorevole di Engelsbrand».

«Questa è pura follia – commenta amaramente il sindaco Grassi – non si può premiare un criminale di guerra, impunito fra l’altro, condannato all’ergastolo. Una persona che assieme ai suoi camerati ha sterminato la nostra gente, i bambini di San Terenzo e Vinca, assieme alle loro madri. Quella medaglia deve essere revocata. Invito ufficialmente il borgomastro di Engelsbrand a Fivizzano, lo accompagnerò di persona davanti alle lapidi con le file interminabili dei nomi delle nostre vittime, lo farò parlare con i sopravvissuti e i familiari delle vittime, così si renderà conto dei terribili crimini perpetrati dalla persona che lui ha premiato. Mi attiverò nei confronti del prefetto, del presidente della Repubblica, dell’ambasciata tedesca a Roma, del presidente della Toscana: quella onorificenza va ritirata. E mi rattrista enormemente constatare che a tanti anni di distanza la Germania non voglia o non possa allontanare da sè i fantasmi del nazismo».