Maxi inchiesta ’Il botto’, processo infinito

Il giudice Augusto Lama va in pensione: collegio da ricostituire a tre anni dallo scandalo incidenti falsi ai danni delle assicurazioni

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di Alfredo Marchetti

Un processo che ha subito rallentamenti, cambi di giudici, colpi di scena. L’ultimo è stato ieri mattina, quando il giudice Augusto Lama (nella foto) ha accolto le eccezioni della difesa di uno degli imputati, l’investigatore privato Paolo Comiotto: le intercettazioni telefoniche che vedono coinvolto il cliente dei legali Fabiana Negro e Roberto Gobbi raccolte dagli investigatori durante le indagini non potranno essere utilizzate nel procedimento per il presunto reato del quale è imputato Comiotto.

Un processo che dopo tre anni è ancora alle fasi iniziali e che adesso, con il giudice Lama prossimo alla pensione, vedrà un ulteriore rallentamento: c’è da comporre un altro collegio e i due giudici potenzialmente rimasti, Ermanno De Mattia e Dario Berrino hanno già presenziato durante la fase preliminare. Il procedimento era partito a ottobre del 2019, ma aveva subito rallentamenti perché due giudici del collegio, Valentina Prudente (oggi rientrata, con lei Antonella Basilone) e Valeria Vincenti erano state in maternità. Ora si dovrà cercare il sostituto di Lama.

Nell’udienza dell’autunno di tre anni fa, nove di dieci compagnie assicurative si erano costituite parte civile, sostenendo di essere parti lese in quella che la pm Alessandra Conforti giudicò come una ’macchina’ dedita a truffare con incidenti falsi per farsi risarcire dalle assicurazioni. Una maxi inchiesta iniziata nel 2015 e divisa in due tranche, quella di ieri mattina e il ’Botto 2’, con 110 indagati, ancora davanti al Gup Berrino. Per questo procedimento, a vario titolo sono davanti al collegio medici, avvocati e professionisti del settore: Paolo Comiotto, Jonatha Cirillo, Vincenzo Verduci, Federico Radicchi, Stefano Radicchi, Lino Stefano Palla, Cesare Tonini, Auro Fillini, Christian Mucciarelli, Emiliano Gentili e Silvia Palamidessi.