
Max, storia di un eremita moderno: "Vi racconto la vita da permacultore"
Quando non vanga, pota e se non strappa le erbacce, concima. Non si può sopravvivere a lungo senza la base di un’agricoltura sostenibile e una gestione etica della terra. Principi che sono stati adottati da Max Furini, moderno eremita dell’ambiente, che ha scelto di vivere sui monti della Valle del Verde in Comune di Pontremoli per creare una comunità.
Un posto vissuto, tanto tempo fa, da centinaia di persone che coltivavano frutta e verdura, allevavano, raccoglievano i prodotti del bosco. Era una valle ricca di vita, cultura e storia essendo un passaggio obbligato tra l’Emilia e la Toscana. Dove oggi c’è l’Ecovillaggio Adocentyn una volta viveva una famiglia di contadini poi emigrati all’estero negli anni ’40. Da allora ha subito l’abbandono quasi totale. Il “permacultore“ segue una filosofia di vita con tre regole base per curare la terra: rigenerare il suolo, l’acqua e l’aria, promuovendo la biodiversità e proteggendo gli ecosistemi naturali. Max Furini, classe 1996, dopo il diploma conseguito in ragioneria conosce su internet il mondo degli ecovillaggi e della progettazione in permacultura. Approfondisce questi argomenti per poter applicare soluzioni concrete ai problemi odierni della società umana, vicina a grandi trasformazioni. Nel 2020, dopo aver vissuto o visitato diversi anni ecovillaggi e aziende agricole biologiche in Italia si è trasferito in Lunigiana per creare un nuovo ecovillaggio. Negli anni ha frequentato e conseguito diversi certificati tra cui il diploma in progettazione applicata in permacultura, tramite l’accademia italiana. Il giovane ha presentato recentemente il suo progetto di vita al Centro ricreativo comunale con la vicesindaca Clara Cavellini. "La mia iniziativa si chiama Ecovillaggio Adocentyn, come la magica città utopica di Ermete Trismegisto. In tre anni ha raggiunto già una buona progressione - spiega Furini - Per scegliere l’area ho fatto diversi sopralluoghi in regioni diverse, poi ho scelto Pontremoli. I quasi 4 ettari della proprietà circondati da boschi consentono di vivere in tranquillità ogni momento. Inoltre si possono fare escursioni, raccogliere i prodotti del bosco come i funghi porcini, visitare castelli e musei rinomati in tutto il mondo, tuffarsi nelle acque pure della cascata distante solo 4 km e molto altro". Gli obiettivi: autosufficienza alimentare, energetica ed economica, autoproduzione di alimenti naturali come ortaggi, miele, uova e frutta. Poi trasformazione e conservazione dei prodotti (conserve, liquori, fermentati), divulgazione delle buone pratiche di sostenibilità ambientale e umana, tutela, valorizzazione degli individui e del territorio. E lasciare che le verdure vadano a seme, appassiscano, muoiano e si riproducano naturalmente ha il vantaggio di nutrire giardiniere, insetti e terreno. Furini autoproduce frutta, verdura, uova, miele, erbe aromatiche e conserve. le vende al mercato del sabato a Pontremoli in piazza Duomo.
E ospita viaggiatori che amano la natura nella casa ristrutturata seguendo la bioedilizia. L’acqua per gli orti e per la casa è di sorgente certificata, l’edificio si avvale dell’elettricità prodotta da pannelli fotovoltaici. "Il progetto cerca eco-partecipanti che possano avere autosufficienza abitativa, economica e di movimento (automunito) per almeno 12 mesi - aggiunge Furini - e una forte determinazione a vivere un modo di vivere più vicino ai ritmi e bisogni della natura, aperti a imparare molteplici abilità per costruire in armonia una collaborazione fondata su chiarezza e condivisione di intenti". Un altro modo di abitare tra innovazione e sostenibilità.
Natalino Benacci