Calci e pugni al portone d’ingresso, intimando ai proprietari di casa di uscire altrimenti l’avrebbe buttato giù. Ripetute suonate al campanello di casa, anche in orari notturni. Il motivo? Secondo lui, un massese di 59 anni, i vicini erano colpevoli di fare confusione. Il medico e la sua famiglia (parte civile), stanchi di questo comportamento, sono ricorsi alle carte bollate, portando il 59enne in tribunale, per il reato di stalking. La giudice Marta Baldasseroni l’ha però assolto perché il fatto non costituisce reato. I legali del 59enne, Riccardo Balatri e Mario Mazzi, hanno prodotto le mail dell’amministratore di condominio dove rimproverava il medico per aver gestito male gli spazi comuni durante il Covid.
CronacaMassese assolto dall’accusa di stalking