"Basta cave", millecinquecento sfilano per le Apuane / VIDEO / FOTO

A Massa la manifestazione organizzata dal Cai Tam. Preoccupazione per Bivacco Aronte. Uno striscione di sette metri

La conclusione della manifestazione (foto Nizza)

La conclusione della manifestazione (foto Nizza)

Massa, 4 gennaio 2020 - Oltre 1.500 persone in strada e nelle piazze per gridare a gran voce ‘Basta cave’. Per salvare le Alpi Apuane dall’escavazione selvaggia del marmo. L’appello lanciato dalla commissione Tutela ambiente montano (Tam) del Cai locale ha fatto il giro d’Italia e richiamato l’attenzione di tante associazioni ambientaliste e cittadini, non solo nella provincia apuana. Centinaia di persone sono arrivate da altre province e regioni, per dare una mano a chi da anni si impegna nella tutela della piccola catena montuosa delle Alpi Apuane. Si sono ritrovati alle 16 in Piazza De Gasperi, di fronte al tribunale per partire circa mezz’ora dopo. La manifestazione si è sviluppata su un percorso di oltre un chilometro e mezzo, con varie tappe. 

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Primo ‘compattamento’ lungo la statale Aurelia che attraversa il cuore della città per parlare del Bivacco Aronte, al Passo della Focolaccia, simbolo della battaglia contro le cave. Quindi il corteo è ripartito per raggiungere largo Matteotti, con un secondo intervento focalizzato su ambiente e lavoro, aspetti che devono convivere e non più essere messi in contrapposizione. Altro stop in largo Matteotti, sotto la sede del Comune, e proprio di fronte a palazzo civico è stato srotolato  uno striscione lungo 7 metri poi attaccato sotto il comune. Al Duomo il terzo step, stavolta basato sullo slogan ‘Più marmellata, meno marmettola’, evidente richiamo a uno sviluppo socio economico che faccia del ritorno alla natura e al rispetto dell’ambiente la chiave di volta.

Nove manifestanti sono saliti sui gradini dove, con le lettere stampate sulle maglie, hanno composto la frase ‘Basta cave’ e a loro si sono affiancati bambini e altri striscioni di protesta. Altra fermata in piazza Mercurio per il flash mob di Extinction Rebellion: alcuni ragazzi, con maglie e veli bianchi, si sono ’travestiti’ da Apuane, che qualcuno ha poi ’svelato’, come fatte a pezzi, lasciandole a terra come morte, simbolo della devastazione dell’attività estrattiva. Infine l’arrivo in piazza Berlinguer dove la manifestazione si è conclusa con gli interventi di associazioni e ambientalisti