Nuovo appuntamento con la letteratura inglese domani alle 18:30 alla Dickens Fellowship. a Elisabetta Marino parlerà di “Mary Shelley e l’Italia: Confessioni di un’italofila”. Di contro all’opinione di molti suoi contemporanei, incapaci di attribuire agli italiani una capacità di autodeterminazione e maturità, Mary Shelley ha sempre mostrato un’empatia verso un popolo lungamente oppresso, rivelandosi una viaggiatrice attenta ed entusiasta, incline alla comprensione dell’altro e al dialogo interculturale. La conferenza si propone di investigare la singolare italofilia dell’autrice di Frankenstein, partendo dal suo vissuto personale per giungere alla scrittura di testi critici, racconti e romanzi.
Intanto ricordiamo che la presidente della Dickens, Marzia Dati, è stata nominata presidente della giuria del premio letterario internazionale Charles Dickens. Un concorso che vuole dare un riconoscimento al romanzo sociale di ispirazione dickensiana. Il premio è nato a San Benedetto del Tronto per iniziativa dell’associazione Omnibus Omnes che condivide molti dei principi statutari della Dickens Fellowship: amicizia, solidarietà, volontariato ma anche la filosofia comune di adoperarsi per elevare il livello di coscienza sociale attraverso campagne di divulgazione. Il premio letterario è patrocinato anche dall’Onu Italia - Unric, il Centro di informazione delle Nazioni Unite, con cui la Omnibus porta avanti da anni un partenariato. Adesso il premio letterario di San Benedetto del Tronto ha anche il patrocinio della Dickens Fellowship. "Stiamo lavorando alacremente e nei prossimi giorni annunceremo la composizione delle giurie – ha detto Raffaella Milandri, presidentessa della Omnibus Omnes – che saranno estremamente composite e rappresentative. Garantiremo il massimo rigore nella selezione delle opere, che stanno già arrivando anche se la scadenza è il 30 settembre. È molto importante, oggi, poter assicurare a chi partecipa che si sarà valutati e apprezzati in base al valore del proprio valore letterario".