PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Marmora romana Nei marmi storici l’identità

SI inaugura domani la mostra al Carmi di Carrara sui reperti di Fossacava: le statue dell’Urbe imperiale che raccontano il passato

Marmora romana Nei marmi storici l’identità

Marmora romana Nei marmi storici l’identità

Una grande mostra dedicata alla cava romana del marmo bardiglio di Fossacava con 40 opere al museo Carmi. Sarà inaugurata domani alle 18 e rimarrà aperta fino al 15 gennaio. ‘Romana marmora. Storie di imperatori, dei e cavatori’ accompagnerà i fruitori tra "vecchi ritrovamenti e i dati dello scavo recente che hanno reso Fossacava una delle cave di età romana oggi meglio conosciute". Così hanno introdotto la mostra i curatori Giulia Picchi, funzionario archeologico della Soprintendenza e Stefano Genovesi, direttore del Museo del marmo e dell’area di Fossacava, dopo "l’apertura al pubblico della cava avvenuta nel 2021 che ha fatto registrare una presenza annuale di 10mila visitatori e ha confermato lo straordinario interesse per questo sito".

Fossacava è tra le poche cave di età romana oggetto di uno scavo archeologico stratigrafico: le indagini condotte nel 2015 dal Comune di Carrara e dalla Soprintendenza archeologica, hanno permesso di ricostruire la storia del sito sulla tipologia di prodotti semilavorati che venivano estratti, di chi lavorava al suo interno e delle modalità con le quali la cava era gestita dall’amministrazione imperiale romana. "Gli imperatori di Roma, i loro schiavi e i loro liberti, gli appaltatori, i commercianti e i cavatori sono gli attori di un copione di grande fascino - sottolineano i curatori -. La fatica e il sacrificio di molti uomini sono legati alla propaganda politica e al lusso che il marmo era in grado di esprimere". Dalla storia della colonia di Luni fino alle antiche tecniche estrattive passando per i diversi utilizzi del bardiglio e gli utensili per la lavorazione. Un percorso espositivo articolato in 4 sezioni: Luni e le sue cave di marmo (sala 1), Fossacava. Storia di una cava, dall’età romana allo scavo archeologico (Sala 2), Gli dèi dei cavatori. La religione a Fossacava (Sala 3), La fortuna del bardiglio nell’Impero (Sala 4). "Un progetto di ampio respiro con importanti risvolti didattici - ha commentato il presidente della Fondazione CrC, Enrico Isoppi -. Questa mostra darà lustro al territorio per promuoverlo oltre i suoi confini facendo conoscere la ricca e millenaria storia della città e di tutta la provincia". Tra le sale opere come la statua loricata di imperatore rinvenuta negli scavi Fabbricotti a Luni o la statua della dea Luna rinvenuta a Fossacava. Opere accompagnate da un apparato espositivo, con pannelli, didascalie e video tematici. Laboratori e visite guidate dedicate alle scuole "sperando che le generazioni più giovani possano trarre informazioni importanti su un territorio unico al mondo - ha commentato l’assessore alla Cultura, Gea Dazzi -. Input della mostra è quello di creare consapevolezza della nostra identità nei visitatori". Poi prosegue il direttore del Carmi, Marco Ciampolini. "Questa è la prima mostra di archeologia che viene fatta nella nostra città. Un iter di valorizzazione di Carrara con una finestra sul passato aperta al futuro". Infine la sindaca Serena Arrighi. "C’è sempre bisogno di capire chi siamo e questo è possibile solo andando alle origini. Nei pezzi esposti sono citati i nostri luoghi, la nostra identità e radici che affondano in un materiale antico come il marmo". Il museo Carmi è aperto fino al 31 maggio da martedì a domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17. Dal primo giugno da martedì a domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17 alle 20. L’ingresso ha un costo di 5 euro, ridotto 3 euro. Per info 335 1047450 oppure [email protected].