REDAZIONE MASSA CARRARA

Marmo e Parco delle Alpi Apuane. Gli ambientalisti hanno fretta: "Il piano va subito approvato"

Le associazioni scrivono al governatore Giani: "Il documento introdurrebbe tutele maggiori all’attuale"

Marmo e Parco delle Alpi Apuane. Gli ambientalisti hanno fretta: "Il piano va subito approvato"

C’è un’enorme pressione, politica ed economica, sulla bozza del Piano integrato del Parco delle Alpi Apuane così come approvata dallo stesso ente durante il mandato del presidente Alberto Putamorsi. Documento approdato in Regione Toscana, accolto dalla giunta e che ora sta subendo un lunghissimo vaglio da parte della commissione consiliare competente con la chiara intenzione di una profonda revisione dei contenuti. E le associazioni ambientaliste non ci stanno. Arci Toscana, Cai Toscana, Italia Nostra Toscana, Legambiente e Wwf Toscana hanno inviato quindi una lettera al presidente Eugenio Giani, all’assessora regionale Monia Monni, alla presidente della IV Commissione e a tutto il consiglio "per arginare l’offensiva estrattivista delle imprese e di alcuni sindaci".

Tutte d’accordo su un punto: arrivare "quanto prima all’approvazione definitiva e alla vigenza dei dispositivi di Piano. L’attuale testo del PIP, infatti, pur essendo distante da quello che a nostro avviso sarebbe uno standard ottimale di salvaguardia del fragile ecosistema apuano, garantirebbe almeno delle tutele migliorative rispetto al Piano vigente, introducendo in particolare alcuni dispositivi. Un ulteriore rinvio dell’adozione vanificherebbe un lungo percorso di pianificazione territoriale che, sia pur perfettibile, prevede tuttavia innovative previsioni di Piano, che resterebbero solo ‘sulla carta’ fino alla sua definitiva approvazione. Questa dilazione dei tempi di vigenza vedrebbe, altresì, vanificate anche le disposizioni transitorie come i Pabe non ancora autorizzati o addirittura nuovi progetti di coltivazione, con grave compromissione dell’impianto di Piano e, di conseguenza, dell’efficacia stessa della tutela dispiegata nell’immediato sul territorio del Parco".

Ci sono alcune misure, in particolare, che per le associazioni sono positive in questa bozza di piano: "Superamento della sovrapposizione tra Aree Contigue di Cava e Siti Natura 2000 (ZSC/ZPS), che individuano porzioni di territorio da sottoporre a particolare tutela per la loro unicità e peculiarità (ecologica, biotica, paesaggistica). Riduzione del 56% delle aree contigue di cava (Acc) intercluse nel Parco, attualmente a nostro avviso del tutto sovradimensionate. Graduale dismissione di alcuni siti estrattivi, oggi classificati come area contigua. Realizzazione e sviluppo delle Zone di promozione economica e sociale, interne ai confini del Parco e coincidenti coi più caratteristici borghi montani, a sostegno di quelle attività e di quelle economie che rappresentano già una valida alternativa all’estrazione".