Marco Tardelli all’Opa, campione del cuore

L’ex calciatore ha visitato gli ospedali della Fondazione Monasterio per conoscere "gli eroi silenziosi che ogni giorno aiutano i piccoli pazienti"

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Il campione del mondo dal cuore d’oro, simbolo di una generazione che ha fatto la storia del calcio italiano, è oggi il testimonial principale della Fondazione Monasterio. Nella nuova veste di presidente della neonata fondazione ‘Luigi Donato per Monasterio’, Marco Tardelli ha fatto visita ai reparti dell’Opa di Massa e dell’ospedale San Cataldo-Cnr di Pisa dove ha potuto toccare con mano ciò che caratterizza gli ospedali di Monasterio: cuore e competenza. Ma anche: umanità, professionalità, senso di appartenenza del personale, centralità del paziente, diversità di anime, colori, lingue e culture, multidisciplinarietà, integrazione di ingegneri, fisici e informatici con la pratica clinica. "Alta complessità e infinita umanità – ha commentato Tardelli –. Ho potuto toccare con mano e conoscere gli eroi silenziosi che ogni giorno aiutano i pazienti, osservare affascinato la professionalità del personale e la naturale integrazione tra fisici, ingegneri, informatici, tecnici e clinici. Avanguardia nella diagnosi e attenzione nella cura dei pazienti, che sono in primo luogo persone. Monasterio cura il cuore col cuore".

E’ stata una giornata intensa, alla scoperta dei reparti dove l’alta tecnologia incontra le vette dell’ingegno umano e la grande passione dei professionisti. I laboratori di bio-ingegneria altamente specializzati che consentono al personale sanitario di migliorare, ogni giorno, la propria capacità di prendersi cura dei pazienti come BioCardioLab, il laboratorio di bioingegneria che supporta cardiochirurghi e cardiologi interventisti nella pianificazione degli interventi, realizzando modelli virtuali o stampe in 3D dei cuori dei pazienti. Ma è l’umanità che si respira nei corridoi, nei laboratori e nei reparti la vera forza della Monasterio e Tardelli non ha fatto mancare il suo grande cuore: si è donato ai piccoli pazienti e a tutto il personale, mostrando sensibilità e umanità, in particolare per i piccoli ricoverati nei reparti di degenza e di terapia intensiva pediatrica dove ha portato un sorriso a tutti i bimbi e ad accendere in loro il desiderio di uscire quanto prima dall’ospedale per correre e calciare quel pallone che l’ex campione del mondo ha donato loro con un autografo. Inoltre ha visitato il cantiere del nuovo blocco operatorio, in fase di realizzazione che quest’anno diverrà operativo con 4 nuove sale operatorie, di cui 2 ibride e 2 nuove sale di emodinamica, con tecnologie d’avanguardia. "Un onore e un piacere accompagnare Marco nei nostri ospedali – ha detto Marco Torre, direttore generale di Monasterio –. Un privilegio poter vedere da vicino la sua capacità di donarsi, con naturale umiltà e grande cuore. Instancabile come quando giocava".