Tragedia sulle Apuane. L’amore per le montagne, Marco tradito da neve e ghiaccio

Il ritratto di Marco Bonotti, che saliva a Guadine quasi ogni giorno dai genitori. Per tutti "era un ragazzo d’altri tempi". Amava quel monte e lo conosceva bene

Marco Bonotti

Marco Bonotti

Massa, 22 febbraio 2021 - «Dietro di me, la Signora Tambura". Marco Bonotti commentava così, in un selfie, l’amata montagna che domina l’impervia catena delle Alpi Apuane marittime. Quella montagna che lo ha tradito, inghiottendolo in un burrone. Marco aveva 45 anni, abitava a Massa ma quasi ogni giorno saliva nella frazione di Guadine, dove abitano gli anziani genitori, proprio ai piedi di quella magica montagna che rappresenta la storia della nostra città. La sua passione era l’ascesa a quelle affascinati cime e la domenica, dopo una settimana di lavoro come camionista alle cave, si concedeva qualche escursione con amici e parenti. "A Guadine è uno strazio – commenta la vicina, Patrizia Ciuffi - . Sono arrivate tante persone, anche parenti da lontano, per stringersi attorno al dolore dei genitori e di tutta la famiglia per la grave perdita. Marco era sposato con Giuliana, di Resceto, e hanno tre meravigliose bambine. Nato e cresciuto qui, alle Guadine, la terribile notizia ha gettato tutti nello sconforto. Era il ragazzo della porta accanto, amato e benvoluto da tutti".  

Le Apuane sono meravigliose, ma ma non sono montagne facili. A volte proprio l’esperienza e la sicurezza tradiscono chi vi si avventura. Quel sentiero nella parte alta della Via Vandelli Marco Bonotti lo aveva percorso più volte e ieri non pensava davvero che sarebbe stata l’ultima. "La Tambura era la sua passione – aggiunge una vicina, sconvolta dalla notizia -. La frequentava spesso. Quando abbiamo sentito l’elicottero, abbiamo temuto il peggio. Non ci voleva questa tragedia". In paese descrivono Marco come un uomo serio, lavoratore, "un ragazzo d’altri tempi".  

Pietro Bertonelli conosce la Tambura passo per passo: "La strada, nella parte alta, non esiste più e d’inverno diventa pericolosa. Con neve e ghiaccio i sassi del muro si gonfiano e a volte non reggono il peso dei passi. Una volta c’era manutenzione, adesso c’è abbandono e della strada è rimasto solo un sentiero che diventa difficile riconoscere, soprattutto quando c’è neve e ghiaccio". La Tambura è la regina delle Apuane. Lungo le sue pendici serpeggia la settecentesca Via Vandelli, ribattezzata poi "Via del sale" in quanto, durante la guerra di liberazione, nell’inverno del 1944/45, le donne apuane in un lungo e stremante peregrinare, raggiungevano i paesi della Garfagnana per trovare farina, ortaggi, cibo in cambio del sale della marina o di biancheria. Amata e rispettata, la "Signora Tambura" stavolta ha tradito.