"Mammografia, il servizio è esternalizzato Si fa nel camioncino perché manca personale"

"Mammografia, il servizio è esternalizzato  Si fa nel camioncino perché manca personale"

"Mammografia, il servizio è esternalizzato Si fa nel camioncino perché manca personale"

Ci sono le strutture, ci sono le strumentazioni ma manca il personale: al Noa è arrivato il camioncino per la mammografia. Mino Iacopini, tecnico di radiologia e delegato Uil Fpl, spiega che "abbiamo macchinari sottoutilizzati. Conosciamo bene l’importanza dello screening e della prevenzione del tumore al seno ma non riusciamo a coprire i macchinari per mancanza di personale. E abbiamo un camioncino all’esterno dove le donne vanno a fare la mammografia. Esternalizzare può essere utile quando il servizio non ce la fa a coprire le richieste ma se si esternalizza quando la nostra mammografia è a zero... di cosa stiamo parlando? Dentro l’ospedale ci sono macchinari di ultima generazione e fino a ieri, un’equipe medica in grado di leggere e valutare i referti. Non si assume personale ma si paga il servizio esterno". Iacopini parla di "dignità femminile" anche quando non vengono sostituite le maternità: "Ci sono donne che hanno difficoltà a formarsi una famiglia per non mettere in difficoltà il setting e quando vanno in maternità non vengono sostituite, cose che andrebbero in automatico. Inoltre ci sono graduatorie aperte che non accettano".

Luigi Casella, tecnico di radiologia interventistica, descrive una situazione drammatica: "La mammografia dovrebbe essere il fiore all’occhiello di qualsiasi struttura perché garantisce prevenzione alle donne. Noi la garantiamo solo con la buona volontà dei lavoratori e non a livelli istituzionali con una diagnostica certa".

E aggiunge: "Abbiamo carenza di personale nel nostro reparto soprattutto in radiologia. Partiamo dal pronto soccorso dove non vengono rispettati i numeri che ci dovrebbero essere e c’è una continua copertura dei turni attraverso attività aggiuntiva o straordinari. Non sono state coperte maternità e malattie, non sono stati rimpiazzati colleghi andati in pensione . Mancano 5 o 6 tecnici in generale che poi andavano distribuiti nei vari reparti ma che davano un contributo importante per coprire le ferie".

Marco Celentano, testimonianza area medica, denuncia che "siamo sempre sotto organico e dobbiamo ridefinire nuovi turni. E non si riesce a mantenere il rapporto infermiere - paziente. Fa rabbia sapere che non investono sul piano di una sanità che sta andando al collasso". A Pontremoli la risonanza magnetica è ferma – denuncia Enzo Mastorci, segretario Cisl Fp -. Questo stato di agitazione nasce dal perdurare delle condizioni di emergenza della nostra sanità. C’è un continuo salto di riposo e il personale è stremato. Manca il personale per smaltire le liste d’attesa e anche per far funzionare i macchinari di cui è dotata l’azienda".

Angela Maria Fruzzetti