Maltempo, "il vento ci ha lasciati senza un tetto. Chiediamo al Comune di aiutarci"

Il nubifragio di domenica ha scoperchiato il palazzo dove vivono Fiammetta, Samuele e il loro bimbo di tre anni

Samuele e Fiammetta

Samuele e Fiammetta

Carrara, 29 settembre 2021 - "Abbiamo perso tutto, ora vorremmo solo un posto dove poter vivere". Sono passate ormai 48 ore da quando le vite di Fiammetta Dell’Amico, di suo marito Samuele Cantoni, del loro bambino di appena tre anni e del fratello di Samuele sono state completamente stravolte da un colpo di vento. Domenica pomeriggio la tempesta che si è abbattuta su Carrara ha scoperchiato il tetto della palazzina di via di Stabbio dove vivono e la pioggia ha completamente allagato il loro appartamento all’ultimo piano. Per loro sono stati attimi di terrore puro con la casa che ha cominciato a tremare e la copertura che è crollata rovinosamente nel loro salotto, passata la paura però il ritorno a una sorta di normalità si è dimostrato impossibile. L’intera palazzina, dove vivono altre 8 famiglie, ieri era ancora inagibile e, mentre per chi vive ai piani più bassi non è da escludere un ritorno a casa in tempi brevi, per Fiammetta, Samuele e i loro cari ci sarà da aspettare chissà quanto.

Samuele e Fiammetta
Samuele e Fiammetta

"C’è chi dice sei o otto mesi, ma magari ci vorrà un anno – spiega Fiammetta –. In casa è tutto zuppo ed è tutto da rifare e io ho ancora gli incubi per quello che è successo. Ora abbiamo bisogno di un posto da chiamare casa". Per il momento di loro se ne sta occupando il Comune che ha messo loro a disposizione una camera in albergo, una soluzione per sua stessa natura temporanea e, comunque, foriera di non pochi disagi. "Ci hanno messo in un hotel a Marinella, ma mio marito è senza auto e deve andare tutti i giorni a lavorare ad Avenza in bicicletta. In alternativa c’è stato proposto di andare in un altro albergo vicino alla ferrovia, ma in ogni caso per non più di 20 giorni – racconta Fiammetta –. Per il momento intanto siamo andati a vivere dai miei genitori, ma siamo in dieci in un appartamento più cani e gatti e così non si può andare avanti per molto. Al Comune abbiamo chiesto una sistemazione che ci possa permettere di stare un po’ tranquilli, possiamo anche pagare un affitto".

"Noi non chiediamo la casa popolare, ma solo un posto dove stare fino a quando potremo tornare nel nostro appartamento – aggiunge Samuele –. Ci serve solo un posto temporaneo dove poter aspettare con calma che tutto si risolva". Il sindaco Francesco De Pasquale assicura che la volontà di palazzo civico è quella di fare il possibile per aiutare la famiglie, ma invita ad avere un po’ di pazienza. "La soluzione dell’albergo è temporanea, ma ci serve a prendere un po’ di tempo per gestire questo momento – spiega il primo cittadino –. Purtroppo di emergenze sul territorio ce ne sono diverse e gli alloggi dedicati a questo tipo di situazioni sono già occupati, stiamo lavorando per trovare una soluzione".